C’è una voce che non ha mai smesso di parlare. È quella di Rino Gaetano, cantautore visionario, ironico, scomodo. Una voce che ancora oggi – a più di quarant’anni dalla sua scomparsa – attraversa le piazze, i social, i palchi, le cuffiette dei più giovani. È a lui che è dedicato “Io ci sto… Rino Gaetano”, lo Speciale Tg1 firmato da Leonardo Metalli, in onda domenica 6 luglio alle 23:20 su Raiuno.
Un docufilm che non è solo un omaggio, ma un viaggio profondo e necessario nell’universo umano e artistico di una delle figure più libere e controcorrente della musica italiana.
🎬 Il documentario: un mosaico vivo di memoria e visione
“Io ci sto…” prende il titolo da una delle canzoni più intime e profetiche di Rino, e diventa lo slogan perfetto per raccontarne l’essenza. Il lavoro di Leonardo Metalli – giornalista del Tg1 da sempre attento al linguaggio della musica e della cultura popolare – è accurato, appassionato, ricco di materiali inediti.
Il docufilm ripercorre i luoghi-simbolo della vita di Gaetano: da Crotone a Roma, passando per il seminario di Narni, fino agli ambienti musicali che lo hanno lanciato – come il mitico Folk Studio – e poi messo ai margini. A parlare sono familiari, amici, collaboratori, ma anche fan e artisti che oggi ne raccolgono l’eredità spirituale.
È il racconto di un autore troppo lucido per essere accolto, troppo libero per essere etichettato, troppo attuale per essere solo nostalgia.
🎵 Rino Gaetano: un poeta civile in anticipo sui tempi
Con brani come “Ma il cielo è sempre più blu”, “Gianna” e “Nuntereggae più”, Rino Gaetano ha attraversato le contraddizioni della società italiana con un’ironia graffiante, una scrittura che sembrava gioco e invece era denuncia. Canzoni spesso sottovalutate, censurate o ignorate al momento della pubblicazione, ma che oggi vengono lette – e cantate – come manifesti di pensiero critico.
Il docufilm sottolinea proprio questo: Rino era un intellettuale travestito da buffone, un autore che diceva la verità quando tutti preferivano tacere. È stato messo ai margini dai salotti buoni, ma è rimasto nel cuore di chi non ha mai smesso di cercare una voce libera e vera.
✍️ Una storia breve, ma eterna
Nato a Crotone nel 1950, trasferitosi a Roma, Rino Gaetano non voleva fare il cantante: voleva scrivere. Ma il destino gli ha chiesto di diventare voce della sua generazione. E lui ha risposto. In soli sette anni di carriera discografica, ha lasciato un segno incancellabile. La sua tragica morte, il 2 giugno 1981 a soli 30 anni, ha interrotto una parabola artistica che però non si è mai spenta. Anzi, ha acceso una luce eterna.
📺 Un appuntamento da non perdere
“Io ci sto… Rino Gaetano” è un atto d’amore, ma anche un esercizio di memoria collettiva. Un’opera che non si limita a raccontare un artista, ma interroga il presente, stimola le nuove generazioni, rilancia l’urgenza di fare musica con coscienza, scrivere con coraggio, cantare con cuore.
Leonardo Metalli ci regala uno Speciale Tg1 che è inchiesta, poesia, testimonianza, riflessione. Un ritratto lucido e commovente di un artista che non è mai stato davvero compreso in vita, ma che oggi è più vivo che mai.
📌 Speciale Tg1 – “Io ci sto… Rino Gaetano”
📺 RAIUNO | Domenica 6 luglio | Ore 23:20
🎬 Di Leonardo Metalli
📣 Per chi ama la musica d’autore. Per chi crede nella forza della parola. Per chi, come Rino, sa dire “io ci sto” quando sarebbe più facile tirarsi indietro.