L’idea di base di questo brano è nata casualmente e direttamente con l’intento di sperimentare due direzioni musicali diverse, ma vicine. È stato tutto frutto di un incontro tra tre amici che avevano tanta voglia di fare musica, per creare qualcosa di sincero e d’impatto. Un tratto che accomuna entrambi è quello di voler trasmettere in maniera spontanea e significativa le nostre emozioni. Nel periodo in cui è nata “Stand By”, quello che sia io che Jacopo (Yenko) volevamo, era esattamente il voler svegliarci da quello status di fermo, di “stand by” che abbiamo vissuto per varie vicissitudini e che non ci faceva stare bene. In parole povere, è un inno alla voglia di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà che attraversano la nostra quotidianità.
Io e Jacopo ci conosciamo ormai da un paio d’anni e le nostre strade si sono incrociate in maniera proprio casuale per via della musica, a un concerto di Olly nel 2023. Abbiamo sentito subito che ci accomunava una voglia matta di fare musica e di scoprire e seguire le nostre direzioni. È tutto iniziato quando Fabio ci ha accolti nel suo studio, una sera in particolar modo, si decise di fare qualcosa assieme, e da lì nacque “Zero Sbatti”, il primo feat. L’anno scorso abbiamo deciso di muoverci sulle stesse linee e vibes e così facendo, abbiamo dato forma a “Stand By”, il brano uscito.
2. Come descriveresti il tuo stile musicale e come è cambiato nel corso della tua carriera?
Da qui a un paio d’anni fa, sento di aver fatto tanta, ma tanta, esperienza di musica e sono contentissimo e super entusiasta di ciò che sto diventando. La musica mi ha aiutato a crescere e a conoscere persone fantastiche. Motivo per il quale io sarei più spinto a dirvi che il mio stile musicale è in continua evoluzione e ricerca, così lo è sempre stato almeno. Ora, a differenza di prima, sento di avere una direzione, e a questo devo ringraziare con tutto me stesso Fabio, ha avuto la pazienza e la sintonia giusta con me, mi ha preso e aiutato a capire la strada che ora abbiamo deciso di percorrere. È una direzione spontanea, piena di vita, sincera, e la cosa che ritengo più importante è che voglio riuscire a trasmettere ciò che più sento.
3. Qual è stato il ruolo della collaborazione con Fabio Zanolini nella tua carriera e come ha influenzato la tua musica?
Fabio ha un ruolo fondamentale nel mio percorso, e, come detto prima, è riuscito a trovare la sintonia giusta con me e con la direzione che abbiamo deciso di prendere a livello musicale. Credo sia bravissimo in quello che fa e senza di lui non avrei un margine di crescita completa, mi ha, e mi sta facendo scoprire davvero tanto e di questo ne sono tanto grato. Quello che cercavo fin dall’inizio era una persona con cui sentirmi bene e collaborare assieme, per dare voce alla mia musica e alle sonorità che condividiamo. Cercavo fin dall’inizio qualcuno come lui e mi sento molto fortunato ad averlo incontrato, gli devo tanto. Stiamo creando tantissime belle cose.
4. Come hai scelto di lavorare con YENKO per “Stand By” e cosa hai apprezzato di più della sua collaborazione?
Nasce innanzitutto da un’amicizia tra noi con la musica. Io e Jacopo ci conosciamo ormai da un paio d’anni e le nostre strade si sono incrociate in maniera proprio casuale per via della musica, a un concerto di Olly nel 2023. Abbiamo sentito subito che ci accomunava una voglia matta di fare musica e di scoprire e seguire le nostre direzioni. Di lui apprezzo tanto la sua penna. Ha una capacità unica nel riportare per iscritto il suo vissuto e le sue esperienze, riesce a trasmettere molto bene ciò che sente e non ha paura a mostrare direttamente le sue fragilità. Ha un’energia unica e lo rispetto per questo. Credo sia fortissimo.
5. Quali sono i tuoi obiettivi e aspirazioni per il futuro della tua musica e come pensi che “Stand By” si inserisca in questo contesto?
Ho tanti obiettivi e aspirazioni e sono sicuro di raggiungerli, ho capito anche che in questo mondo non bisogna avere fretta, ma bisogna saper godersi il presente, perché ogni tappa è fondamentale. L’obiettivo più importante per me ora è imparare e assorbire quanto più musica possibile, perché ne ho bisogno, mi diverto e sento di vivere davvero così facendo. Sento che voglio vivere così. È questa la vita che voglio.
Stand by è nato senza intenzioni future, ma dalla spontanea volontà di fare musica assieme. Allo stesso tempo però credo che in questo momento coroni l’inizio di un percorso decisivo, non c’è un motivo fondato, ma è una cosa che sento.