La seconda edizione della Liscio Street Parade ha riportato a Rimini tutto il calore e il fascino della tradizione romagnola, trasformando Piazzale Kennedy, domenica 22 giugno, in una festa collettiva fatta di musica, ballo e identità.
Dalle 18 fino a mezzanotte, il cuore pulsante della Riviera ha vibrato al ritmo del liscio, celebrando la sua capacità di evolversi e rinnovarsi senza mai perdere la forza delle sue radici.
Ad aprire la serata è stato Cristian Albani, cantautore raffinato e visionario, che ha reinterpretato in chiave cantautorale Mama Luntena, in un tributo dal sapore paolocontiano. Un momento intenso, intimo, che ha ricordato quanto il liscio possa farsi poesia e narrazione.
A raccogliere il testimone è stata l’Orchestra Santa Balera, giovane collettivo simbolo della Gen Z del liscio, che ha infiammato la piazza con sonorità fresche e radicate, accendendo la pista già dai primi brani. Con la loro energia contagiosa, hanno dato il via a una lunga serata di danze popolari, tra valzer, mazurke e abbracci in movimento.
Il picco emotivo è arrivato con Moreno Il Biondo e la Grande Orchestra Evento, autentica istituzione del panorama folk, accompagnata da dieci scuole di ballo tra le più attive del territorio: dalle Sirene Danzanti al Gruppo Folk Italiano alla Casadei, passando per i Sette Crociari e gli straordinari Sciucaren, schioccatori di fruste che hanno riportato in scena la potenza e il gesto rituale della cultura contadina.
Uno dei momenti più toccanti della serata è stato il grande omaggio danzato a “Romagna Mia”, inno immortale di un’identità che continua a tramandarsi e reinventarsi, coinvolgendo nuove generazioni di musicisti e ballerini. Un istante collettivo, corale, in cui tradizione e comunità si sono fuse in un unico grande battito.
A chiudere la festa, il DJ set di Mirco e Aleandro ha portato fino a notte fonda l’energia della balera contemporanea, mescolando suoni folk e atmosfere elettroniche con uno stile che parla sia alla memoria che al presente.
La Liscio Street Parade 2025 si conferma così come un evento unico nel suo genere: una festa popolare che fa dell’inclusione e della gioia condivisa il suo cuore pulsante, unendo musica dal vivo, scuole di ballo, sperimentazione e folklore in un abbraccio danzante tutto romagnolo.