Con “Nel cielo di Vincent”, in uscita il 16 maggio, Lisa Lowerground (pseudonimo di Annalisa Santi) fa il suo debutto ufficiale nel mondo della musica come cantautrice, e lo fa con un brano che è al tempo stesso tributo, confessione e celebrazione della vita. Frutto della collaborazione con il produttore artistico Roberto Callegari, questo inedito è un piccolo affresco sonoro che si muove tra emozione e ispirazione.
Il pezzo nasce dal desiderio di ricordare Giacomo Dondi, scomparso prematuramente all’età di 23 anni. La sua figura aleggia nel testo come una presenza luminosa, impressa nei colori e nelle atmosfere estive che attraversano la canzone. L’intento “impressionista” della scrittura riesce a restituire emozioni sfumate, delicate, ma anche profonde — come le pennellate leggere di un quadro che svela lentamente il suo significato.
La melodia, basata prevalentemente su accordi in tonalità maggiore, è un’ode alla vitalità e allo spirito indomito di Giacomo. Le sonorità uniscono il mondo cantautorale pop a riff e arrangiamenti rock, creando un equilibrio affascinante tra malinconia e energia, tra dolcezza e grinta. È un contrasto che funziona, specie quando il chorus accelera, smorzando la malinconia e restituendo un senso di libertà e movimento.
Il titolo stesso, “Nel cielo di Vincent”, è una scelta poetica e carica di significato, con un riferimento immediato all’arte di Van Gogh. L’immagine evoca un cielo stellato che è allo stesso tempo rifugio e metafora dell’aldilà, diventando così un simbolo condiviso di memoria e amore.
Il processo creativo, come raccontato da Lisa, ha avuto quasi un che di magico: testo e musica sono nati contemporaneamente, da due luoghi diversi, come se rispondessero a un’urgenza comune, come se fossero già destinati ad incontrarsi. Questo si riflette nella coesione del brano, che scorre in maniera naturale, con autenticità.
“Nel cielo di Vincent” è una prima prova che convince, perché è sincera, ben costruita e portatrice di un messaggio universale: la bellezza di chi ha vissuto intensamente, anche solo per un breve istante, e ha lasciato un’impronta indelebile. Un esordio che lascia il segno e che fa ben sperare per il futuro artistico di Lisa Lowerground.
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