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Si intitola “Circo Medusa” questo re-make del fortunato disco “Medusa” delle Queen of Saba. Lo sappiamo, ormai suona come un manifesto: iridescenti, elettricə, non binariə, Queen of Saba si palesano sotto forma di un duo plastico e fluido che attraversa la scena musicale italiana con troppe idee e zero peli sulla lingua. E qui tornano a dare nuova voce e nuova forma a quelle canzoni anche grazie alle tante featuring che sono FUCKSIA, odioeffe, DJ Aladyn, Saturnino, Willie Peyote, LaQualunque, HÅN e veneregg. È forse, ora più di prima, non è la parola quanto più la forma a dare spessore ad un disco che si fa bandiera di dissenso e di provocazione verso nuove aperture, verso un nuovo futuro.

 

Di quel “Medusa” sembra non esserci rimasto molto… sembra un altro disco. Sbaglio?

Lo speriamo! Un album di remix è quel tipo di uscita che si muove in un contesto ibrido, è musica inedita con elementi già editi, è una creatura frankensteiniana. Se le artiste che abbiamo invitato a ripensare il nostro disco ne hanno tirato fuori un prodotto che suona completamente nuovo allora significa che abbiamo estratto tutto il potenziale possibile dall’universo di Medusa e ne siamo felici.

 

https://www.youtube.com/watch?v=MZF-7Be9X3A

 

Nel CIRCOMEDUSA Tour? Cosa andrà in scena? Avete pensato ad una grande release con tutti gli ospiti?

Potremmo dire che si tratterà di un unico lungo release party a puntate, sì. Abbiamo invitato ad esibirsi con noi tutte le persone che hanno contribuito al progetto discografico ma anche artiste e artisti che abbiamo incontrato nel nostro percorso finora, producer, drag performer, collettive musicali, artistiche e culturali. Ci saranno ospiti a sorpresa, spettacoli nello spettacolo, improvvisazioni.

 

Che intendente con la parola “circo”? Perché questo disco lo pensate come “circo”?

Questo disco è nato già proiettato nella dimensione live, che per noi è forse quella più importante. In un mondo musicale dominato dai numeri degli stream sulle piattaforme, invaso dal marketing (che pure è quello che serve per guadagnarci da vivere), i concerti ci consentono di connetterci emotivamente e fisicamente con chi ci ascolta.

 

Bella questa copertina: decisamente punk ma anche tanto ricca di glam e psichedelia. Le tante facce del vostro suono?

La tecnica del collage digitale è una che avevamo già sperimentato grazie al lavoro di Barbara De Vivi e Giorgia Florenzano per la copertina di Medusa e l’interno del vinile. Questa volta ci siamo avvalse della tecnica del DIY: Do It Yourself. Cercavamo un’estetica sovrabbondante, variopinta e sfacciata che ricordasse anche gli “art attack” infantili. Crediamo che l’insieme apparentemente disordinato di colori e forme ci rappresenti molto: ci sentiamo un mosaico di influenze, ispirazioni e sonorità.

 

https://www.youtube.com/watch?v=ZZ5l1ao_TiU

 

Secondo voi, “Medusa” ma anche questo Ep di remix, hanno il peso e la responsabilità di un disco “politico” o quantomeno di impegno sociale?

Prendiamo questo incarico su di noi e il nostro progetto volentieri: in quanto entertainer con il privilegio di una piattaforma a disposizione sentiamo forte la responsabilità di fare da megafono per le istanze politiche della liberazione degli oppressi e della giustizia sociale, in un’ottica intersezionale. Sappiamo di trovarci in una posizione scomoda all’interno di una società in cui “lavoro” è esclusivamente sinonimo di “denaro”: siamo fortunate a poter vivere della nostra arte e quest’arte per noi dev’essere necessariamente al servizio della comunità, oltre che delle nostre esigenze espressive e dei nostri bisogni emotivi e materiali.

 

https://open.spotify.com/intl-it/album/22JUl7t406HsTRvZih3Yro

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