Campari è un brano più legato ad immagini vivide e vissuti personali, che riflette sui momenti di crisi nelle relazioni. Attraverso ricordi fugaci – un aperitivo, un concerto,frammenti di un passato condiviso – la mente torna a interrogarsi su come tutto a volte possa cambiare e su come due persone che un tempo erano vicine abbiano preso strade diverse, spesso senza rendersene conto. La confusione domina, e nel caos dei pensieri e dei dubbi ci si aggrappa a tutto, anche all’oroscopo, nel tentativo di trovare un senso. Ma ciò che emerge è l’idea che, in fondo,non siamo davvero noi a scegliere: le cose vanno come devono andare, seguendo percorsi che sfuggono al nostro controllo. Il brano in fondo però parla di una consapevolezza pacifica: tutto ciò che è accaduto – i ricordi, gli errori, i ladri, il vino rosso, le canzoni – ha avuto un senso ed ha un valore.Attraverso immagini che inevitabilmente sono personali tuttavia si cerca di dare un quadro più ampio e universale, che possa risuonare nella memoria e nel cuore di chi ascolta, lasciando un messaggio di accettazione.

BIO
Streben nasce da un risveglio, dalla necessità di emergere dalle macerie di un passato che non c’è più, dalla voglia di ritrovare se stessi tra il caos che dentro di noi scatena gli eventi che la quotidiana vita ci pone davanti. Il nome stesso, termine tedesco che significa anelito o struggimento e con cui si esprime una concezione della vita come sforzo incessante, manifesta il continuo tentativo di superare qualunque ostacolo sia materiale che spirituale, al fine di vincere la battaglia per la conquista della propria ritrovata umanità. Dopo anni di inattività, questo progetto solista ha come unico obiettivo l’esigenza puramente intima e personale di portare in superficie il maremoto di pensieri ed emozioni dentro cui,altrimenti, annegheremmo.