La modernità torna alle origini e lo fa anche con il nuovo disco di Luca Amoroso, lavoro che stavamo aspettando da tempo. Mettetevi in ascolto e diteci se non sembra di essere tornati alle comuni psichedeliche degli anni ’70. Si intitola “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”, inediti dentro cui i rimandi alle sacre scritture sono numerosi… la sacralità è un punto chiave ma anche la libertà estetica del cantautore laziale che si manifesta in direzione assolutamente contro ogni abitudine. E noi siamo sul pezzo, dischi di questa portata devono venir sottolineati senza pensarci troppo
L’amore tossico… parlando della chiusa del disco… non pensi che nasce la religione in qualche modo possa esserlo? Quando sfocia in fanatismo ovviamente…
C’è una misura giusta in tutte le cose. L’amore deve essere rispettoso e delicato, quando si eccede diventa tossico; la stessa cosa con l’amore per una divinità, si dovrebbe sempre rimanere scevri dall’esagerazione e l’ossessione, altrimenti si cade nel fanatismo, che è assai pericoloso. Pensiamo alla guerre…
E tu che rapporto hai invece con l’aspetto razionale della vita?
Sono molto poco razionale nella vita, sono molto passionale e avventato nelle decisioni, sono molto di pancia. È un mio limite; mi piacerebbe essere più razionale. Ma ognuno nasce in una certa maniera.
“APOCALISSE”: tutto rinasce da una morte generale?
L’Apocalisse rappresenta il nostro smarrimento sul pianeta. Dopo il caos però c’è la rinascita, che riporta tutto a rinascere con una nuova prospettiva.
Sento tanta sofferenza tra le righe di questo disco… tanta solitudine… o sbaglio?
Si, sicuramente.
E ti sei chiesto cosa accadrà a te come uomo e come artista quando, allegoricamente parlando, gli Angeli torneranno a prenderci?
Mi piacerebbe essere pronto per il momento; vorrei riuscire ad essere più calmo, più felice e non dover sempre combattere con i miei pensieri.