In occasione della release del nuovo disco “Mare aperto” abbiamo incontrato il trio Naviganti e Sognatori, un progetto oltre i limite dei generi musicali. Buona lettura!
Buongiorno ragazzi, è un piacere tornare a parlare di voi. Per prima cosa, come state?
Buongiorno a voi, molto bene grazie! Appena rientrati da due bellissimi concerti a Torino e Genova dove abbiamo presentato in anteprima il nostro nuovo album. Siamo molto felici per l’uscita ufficiale!
Mare Aperto, il, vostro nuovo disco, è disponibile da oggi. Cosa provate a vedere realizzato questo nuovo lavoro?
Ogni volta che viene pubblicato un nuovo lavoro in un certo senso si chiude un cerchio legato all’aspetto creativo/compositivo e alla realizzazione e produzione dell’album. Sono tutte fasi estremamente eccitanti che portano al risultato finale. Si apre poi un secondo capitolo in cui il progetto arriva al pubblico e a quel punto inizia davvero a vivere. È bello “consegnare” il frutto della propria creatività agli altri, vedere i feedback e l’accoglienza degli ascoltatori e poterne fruire collettivamente.
Avete scelto due singoli per presentarlo, “E vui durmiti ancora” e “Infacia – O cunvegno d’’e cardille”. Perché proprio questi brani?
Sono due brani molto rappresentativi di questo nuovo lavoro, per ragioni diverse. Il primo è un brano tradizionale siciliano che abbiamo completamente riarrangiato aggiungendo anche parti scritte ex novo mantenendo però inalterato il suo tema, molto bello e cantabile. L’abbiamo suonato in trio in modo spontaneo e rappresenta al meglio l’Interplay che si è creato tra di noi, le sonorità che caratterizzano la nostra proposta e in generale il nostro modo di fare musica. Infancia invece nasce come brano strumentale che si è poi trasformato in canzone grazie alla presenza di Maria Pia De Vito, nostra ospite nel disco, la quale ha scritto un bellissimo testo in napoletano e lo ha interpretato in modo magistrale, rendendo il brano davvero speciale.
Da sempre navigante sulle onde della musica, tra contaminazioni e sogni. Cosa vi lega così tanto al concetto di mare, di acqua e di viaggio?
Siamo tre musicisti da sempre aperti a stimoli e suggestioni, senza barriere musicali o preconcetti. Il genere musicale che ci rappresenta principalmente è il jazz in quanto musica -almeno in parte- improvvisata o con spazi improvvisativi e interpretativi, ma il nostro background è fatto anche di musica etnica, musica classica, musica contemporanea, pop. Nella nostra musica ci sono echi di tutte queste esperienze che abbiamo assimilato e che hanno influenzato e caratterizzato il nostro linguaggio e il nostro modo di esprimerci e comporre. Il mare fornisce da sempre infinite suggestioni ed è una fonte di ispirazione costante. È metafora di sogno, viaggio, desiderio, paura e i mari di tutto il mondo sono stati e sono ancora teatro della nostra storia, raccontano chi eravamo e chi siamo. Il titolo del nostro primo album (diventato poi anche il nome del nostro progetto) “Naviganti e Sognatori” è stato pensato in un periodo in cui potevamo viaggiare e sognare solo da casa, mentre “Mare aperto” è metaforicamente la nostra imbarcazione che ha ripreso a navigare, purtroppo non sempre in acque sicure e confortevoli, metafora anche questa della situazione attuale, tutt’altro che semplice.
Collaborazioni importanti anche in questo disco. Chi sono, perché avete scelto loro e in che modo avete lavorato insieme?
anche su questo secondo capitolo abbiamo voluto coinvolgere Daniele Di Bonaventura, già ospite nel primo album e in molti nostri concerti. La sonorità del suo bandoneon si sposa perfettamente con la nostra musica e il suo modo di suonare, impressionistico e sempre ispirato porta suggestioni e colori bellissimi. Un nostro sogno nel cassetto, poi, era quello di coinvolgere Maria Pia De Vito, una cantante e compositrice che non ha bisogno di presentazioni. La sua presenza sull’album ha portato qualcosa di nuovo e speciale al progetto. La voce è lo strumento più ancestrale, quello che connette immediatamente le persone e in un disco strumentale è un valore aggiunto che va a caratterizzare e ampliare la proposta musicale e la tavolozza timbrica e musicale. Il testo che ha scritto su “Infancia” è ispirato e poetico e anch’esso, in un certo senso, in risonanza con il momento storico che stiamo vivendo.
Pronti a portare sul palco queste nuove canzoni?
Prontissimi! Stiamo definendo il calendario estivo. Presto pubblicheremo le date dei nostri prossimi concerti. Seguiteci sui nostri canali ufficiali per tutti gli aggiornamenti!