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Ciao! Benvenut* nel Meiweb, è un vero piacere averti qui con noi. Per i lettori che non ti conoscono, chi è Flaco?

Ciao, sono Flaco. Ho suonato coi Punkreas dalle origini al 2014 , se non sbaglio. Poi ho continuato da solo in maniera discontinua come Flacopunx e ora con questa collaborazione con i Blak. Probabilmente la mia canzone più nota è Canapa. Non sopporto la schwa.

Come nasce la collaborazione con i Blak Vomit?  

Casualmente, grazie a un incontro in backstage dopo un loro concerto. Jena (cantate e autore ) aveva questo pezzo pronto da tempo , ma non riusciva a trovare le parole. Sapendo della mia propensione a scrivere in presa oggettiva, mi ha sfidato a scrivere qualcosa di più intimo e soggettivo. La cosa mi ha dato una grande libertà,  anche perché pensavo che poi avrebbe cantato lui. Invece poi Jena mi ha convinto che le strofe dovessi cantare io, perché le nostre due voci riproducevano la dialettica luce/buio che anima il brano. Ed ecco “Luce”

Luce è il tuo ultimo singolo. Raccontacelo un pò, qual è il messaggio che vuoi che arrivi a coloro che lo ascolteranno o che l hanno già ascoltato? 

Bhe credo che una canzone sia più un medium che un messaggio. Detto questo, nella strofa ho cercato di rappresentare per immagini uno stato di inquietudine e difficoltà personale e collettiva, sullo sfondo di una guerra che è iniziata proprio mentre scrivevo. Alla strofa fa da contraltare il ritornello di Jena, che nonostante tutto leggo come un invito alla resistenza e al rifiuto di omologarsi.

Il singolo è accompagnato da un videoclip. Molto interessante la scelta di girarlo in Italia c’è qualche motivazione particolare? 

Come spesso mi capita, ho ideato io il plot del video. È una cosa che mi diverte molto. Questa volta sono partito dal Settimo sigillo di Bergman. L’immagine della morte che gioca a scacchi col guerriero è molto forte e stampata nell’immaginario collettivo, anche di chi non ha mai visto il film. Avevo bisogno di una location che ricordasse l’originale e l’ho trovata in una bellissima spiaggia a PortoValtravaglia, sul lago Maggiore. D’inverno è deserta, e si presta benissimo. Poi ho affidato tutto a Francesca Nervi

Com è stato realizzarlo? 

Francesca è una videomaker emergente che ho conosciuto grazie agli amici Circus Punk. Ci siamo intesi benissimo e lei ha poi integrato le immagini in bianco e nero sul lago con riprese interne con Jena e la band, questa volta a colori. Tutto questo per sottolineare ulteriormente la tensione interna alla canzone. Il risultato è perfettamente aderente alle intenzioni originali.

Avremmo modo di vederi in qualche spettacolo live? 

Può essere, non so. Questo progetto però non nasce col fine di essere uno strumento per fare live. La crisi del mercato e la scomparsa dei supporti vendibili ormai costringe tutti a sfornare cose anche insignificanti per avere una buona scusa per un tour, che è l’unica fonte di introito. Io da tempo vivo di altro, non ho alcun progetto di monetizzazione. Insieme con i Blak abbiamo voluto usare questa canzone come volano per un’idea, non per la nostra personale economia domestica. L’idea è che alimentare la guerra in Ucraina è ed è stata una idiozia da parte europea. A questa idiozia si sono tutti prestati, a partire dai rappresentanti delle istituzioni. Crediamo che la gente comune ne abbia abbastanza di un conflitto che incide pesantemente sulle nostre economie e sul nostro welfare, senza avere peraltro alcun esito definibile. Si sta facendo  una guerra senza nemmeno avere idea di un obiettivo da raggiungere, alimentando il tutto con la narrazione dello scontro di civiltà, la definizione del nemico come un mostro e dei pacifisti come traditori . Questa follia – che avrà anche un senso per gli angloamericani ma non lo ha per noi- deve finire. Noi cominciamo a reclamarlo con questa canzone.

Siamo giunti alla fine. Felici di essere stati insieme,

Un abbraccio e un saluti a tutti i lettori e frequentatori del Mei, ma soprattutto a chi da anni ci lavora per mantenere il senso e il valore della produzione indipendente. Valore sempre più prezioso in questi tempi  che sotto il populismo omologante progettano la sovversione della Costituzione repubblicana.