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Si polverizzano oggi venti anni di silenzio. Esce per moonmusic/Freecom il tanto atteso nuovo disco di inediti degli ESTRA. Si intitola “Gli anni Venti” ed è un manifesto politico e sociale, uno specchio dei nostri tempi, caratterizzati da una comunicazione frenetica quanto vuota e dalla progressiva perdita di umanità che essa causa. Un tentativo di recupero di due grandi assenti della nostra civiltà: l’empatia e il senso di direzione.

«Nell’immagine di copertina, una bambina armata di martello si appresta ad abbattere un muro. Oltre si intravvede un cielo rosso sangue che simboleggia il disastro civile, culturale e ambientale in cui siamo intrappolati. È il simbolo di un mondo che può reagire ma deve affrontare senza esitare le sfide epocali di questi anni venti, che sono lo specchio degli anni venti del secolo passato: vigilia di devastazioni che hanno riscritto la storia occidentale e non solo. Per bocca della misteriosa Signora Jones che introduce il lavoro, si attraversano temi come la fluidità di genere, lo spettro di un passato che incautamente consideriamo risolto, i meandri della psiche e dei sentimenti più nascosti, passando per (vani?) tentativi di fuga, nuotando in mezzo a migranti che non possiamo ignorare. Il viaggio termina davanti a un’umanità in fila per sopravvivere, tra le proteste dei più piccoli e la presa di coscienza che potremmo essere gli ultimi esemplari della specie umana». Estra

Co-prodotto con Giovanni Ferrario e dopo una campagna di crowdfunding che ha raccolto 33 mila euro, eccolo il ritorno di una delle band iconiche dell’alternative italiano. All’album partecipano come ospiti Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (in qualità di voci recitanti), Giovanni Ferrario e Marco Olivotto.