Skip to main content

“Apprendiamo con stupore la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che obbliga l’Italia ad aprire il mercato del diritto d’autore anche alle società commerciali” dichiara  Giordano Sangiorgi, Presidente di AudioCoop “Tali società, come le piattaforme streaming, ci auspichiamo che non abbiano come unico obiettivo l’ottenimento di massimi profitti e la quotazione in borsa disinteressandosi completamente della crescita e sviluppo del settore musicale e ancora di più disinteressandosi ed emarginando tutti quei settori della tutela del diritto d’autore che non producono reddito con il rischio che restino senza tutele, nel tempo, gli artisti delle piccole realtà musicali e le arti minori, ma al contrario mettano proprio al centro le piccole realtà musicali e culturali indipendenti e emergenti”.

Infatti, la Corte di giustizia Ue «boccia» il recepimento della Direttiva Barnier da parte dell’Italia sulla liberalizzazione del mercato del diritto d’autore: anche le società commerciali, non soltanto le onlus, devono poter operare liberamente come collecting.

“La sentenza della Corte UE” prosegue AudioCoop, coordinamento dei piccoli editori e produttori discografici con circa 300 associati “ rischia di creare un ‘far west’ nel comparto a danno dei nostri autori, artisti ed editori e produttori, soprattutto quelli più deboli, più giovani ai primi passi e meno noti facenti parte del circuito della musica indipendente ed emergente. Il Governo e il Parlamento sono obbligati a intervenire ma certamente dovranno farlo, come ha già dichiarato positivamente il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, assicurando  la massima tutela della creatività italiana e rassicurando che tutti quelli che ne fanno parte, dai compositori, agli autori, agli editori, insieme ai settori collegati con il diritto connesso come gli artisti, interpreti, esecutori e produttori,  ricevano il sostegno e la protezione che meritano fino alla realtà più piccola”.

Fonte: www.meiweb.it