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Giovedi 21 marzo alle 9 e 30 presso il Ministero della Cultura Giordano Sangiorgi, patron del MEI, guideral’ le associazioni musicali di produttori,  editori, artisti, musicisti, festival e autori indipendenti ed emergenti, per la realizzazione dell’attesissimo Codice dello Spettacolo dal Vivo che mettera’ a norma entro l’autunno il settore della musica e dello spettacolo dal vivo trovando anche forme nuove di finanziamento e sostegno.  Quattro giornate di incontri con le categorie e gli artisti in vista del varo del nuovo del primo Codice dello Spettacolo. L’iniziativa, dal titolo “Verso il primo Codice dello Spettacolo”, è coordinata dal sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi e si svolgerà a Roma, al Ministero della Cultura secondo il seguente calendario: martedì 19 marzo il settore danza; giovedì 21 marzo il settore musica; martedì 26 marzo il settore teatro; mercoledì 27 marzo il settore circhi e spettacolo viaggiante, carnevali storici e rievocazioni storiche. Le sessioni, per ciascun giorno, si articoleranno in due fasi: alle ore 9.30 saranno presenti le categorie, le associazioni e le istituzioni del settore; alle ore 12.15 saranno presenti gli artisti.

“Il Codice dello Spettacolo sarà un provvedimento normativo molto importante, voluto da tutto il Parlamento quindi è bipartisan”, aveva spiegato il sottosegretario Mazzi nei giorni scorsi. “Siamo già molto avanti nella stesura di questo Codice, che deve vedere la luce entro il 18 agosto anche se io mi sono ripromesso di arrivare entro la fine di luglio. Adesso siamo in una fase molto importante, siamo in una fase in cui noi confrontiamo questo testo assieme agli operatori, a tutte le categorie del settore e anche agli artisti”.

Aveva ancora sottolineato Mazzi: “Tengo molto che questo sia un Codice condiviso con gli operatori, non una cosa calata dall’alto; non deve essere un Codice il cui contenuto gli operatori lo apprendono dai giornali. Sarà un Codice che provocherà qualche scossone, perché noi dovremo arrivare a un ripensamento dei finanziamenti pubblici perché oggi c’è una grandissima disparità a cui poi non corrispondono risultati”. Per esempio, “lo Stato finanzia tantissimi film che poi non vede nessuno”. Questo settore, “che è un’industria, è regolamentato da norme che risalgono ancora il 1967 e che sono state poi successivamente corrette, emendate, adattate, ma non è mai stato fatto un provvedimento organico e quindi questo sarà il provvedimento che regolamenterà questo settore per i prossimi decenni”, aveva ribadito il sottosegretario al MiC.

Il MEI, Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, che tra l’altro insieme al Coordinamento Stage & Indies ha recentemente proposto il varo di un codice etico di autoregolamentazione del settore musicale per limitare la diffusione di testi violenti contro le donne, misogini, omofobi e razzisti, si conferma cosi ‘ un punto di  riferimento legislativo a livello nazionale per il Ministero della Cultura, che, proprio su suggerimento del MEI, come ha dichiarato lo stesso Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, che raccolse dopo l’alluvione tutte le realta’ musicali alluvionate in Romagna, decise di assegnare un fondo cospicuo di 800 mila euro alla Scuola di Musica Sarti di Faenza per rimettersi in sesto