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PATRIA, Rivista dell’ANPI Nazionale, presenta:

Recensione di Laura Tussi. Don Andrea Gallo, Come un cane in Chiesa. Il Vangelo respira solo nelle strade, Edizioni PIEMME

Libro di DON ANDREA GALLO. Illustrazioni di VAURO SENESI. A cura di GIANNI DI SANTO. Edizioni PIEMME, Milano 

COME UN CANE IN CHIESA.

IL VANGELO RESPIRA SOLO NELLE STRADE

Libro di DON ANDREA GALLO

Illustrazioni di VAURO SENESI

Recensione di LAURA TUSSI

A cura di GIANNI DI SANTO

Edizioni PIEMME, Milano 2012

 

Con l’attivista di Pace e Videomaker Fabrizio Cracolici, abbiamo più volte organizzato eventi con il caro amico Don Andrea Gallo e il suo celebre “staff” di collaboratori della comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Don Andrea Gallo è innanzitutto un partigiano e un prete di strada, di marciapiede, alternativo e rivoluzionario, non solo all’interno della Chiesa, ma soprattutto nella società, perché promuove e mette in pratica i principi del Vangelo e della Costituzione. 

E il suo Vangelo è quello del mitico cantautore Fabrizio De André, suo strettissimo e amatissimo amico e cantore degli ultimi e dei poveri del pianeta e dei borghi e dei caruggi di Genova e delle vie e delle strade di tutto il mondo. Il libro di Don Andrea Gallo dal titolo “Come un cane in chiesa. Il Vangelo respira solo nelle strade”, illustrato abilmente e in modo sagace da Vauro, traduce le parole ribelli del Vangelo contro il cristianesimo di facciata, per predicare il Gesù di tutti, per una Chiesa povera e non gerarchica, per un’autentica “ecclesia”, l’assemblea dal basso, una Chiesa vicina a chi soffre, dove gli umili, i diversi, gli ultimi, gli emarginati ci precederanno nel regno dei cieli, ma soprattutto su questa terra, perché Don Gallo, intesse in queste alte pagine dal potere rivoluzionario, di spinta propulsiva al cambiamento dal basso, l’elogio della diversità, per un’etica laica condivisa, oltre le traduzioni che distorcono la Bibbia.

Le Beatitudini citano “Beati gli operatori di pace” e sia felice chi semina la pace, mentre siano infelici i vescovi con le stellette militari e i vari “sepolcri imbiancati” dei nostri giorni. Abbiamo solo un modo per abbattere il potere e l’ignoranza, ossia l’attuazione del Vangelo e lo strumento della Costituzione, tramite la solidarietà sociale, l’impegno civile, lo spirito fraterno e solidale, la fratellanza reciproca e il dovere civico, contro il potere che nasconde la verità, in cerca di un lessico della speranza per dare voce a chi non ha voce e superare l’odio verso il proprio simile e il dissimile, l’avversità nei confronti del fratello, e sedersi a tavola con gli ultimi, senza tornaconto, superando la solidarietà assistenziale, per rilanciare l’etica autentica della vera e sincera condivisione, sia nella Chiesa sia nella società, che devono ascoltare il grido dei poveri, oltre il perbenismo cattolico di facciata dei baciapile ad oltranza. 

Una spinta verso il cambiamento per superare i rottami del berlusconismo deve porre anche in rilievo la questione femminile per una rivoluzione femminista e nonviolenta dal basso, per non giudicare mai, nell’accoglienza fraterna, nel perdono a oltranza, perché gli altri siamo noi ed è necessario amare il prossimo: siamo noi stessi. Il filosofo Emmanuel Lévinas affermava che il viaggio dell’esistenza e della costruzione di sé avviene nell’incontro con l’altro, con la donna, l’uomo e Dio, nell’amore di sé come Bene Comune da condividere e ripartecipare con l’altro, tramite il corpo, il desiderio, l’amore. 

L’unico peccato è la mancanza d’amore. La reciproca umanità aiuta a riconoscere la verità dell’altro, nella dedizione senza tornaconto, nell’amore “a perdere”, per riedificare una spiritualità dell’uomo contemporaneo che vive il travaglio dell’esistenza, l’ansia della vacuità dell’essere, per superare l’idolatria dell’io, la supremazia dell’ego, il dolore di esistere, per riuscire ad abitare il presente, superando muri caratteriali e barriere ideologiche, oltre l’oppio dei popoli, tramite lezioni di laicità e fedeltà al Vangelo autentico, scindendo le due entità, Stato e Chiesa, oltre l’assurdità del potere secolare e temporale, al fine di transitare dall’obbedienza cieca che rende servi, vili e ottusi all’autenticità dell’amore, della verità, della forza delle idee, nella dedizione all’altro da sé, in cui la diversità è paradigma e imprescindibile prerogativa dell’umano, da ripartecipare con gli altri e per gli altri, nelle attività sociali, nell’associazionismo culturale, nell’impegno etico e civile, per attualizzare gli alti ideali contenuti nel Vangelo così come nella Costituzione, gli emblematici principi della giustizia sociale, dell’attuazione dei diritti umani e della Pace.