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Dopo averlo intervistato alcune settimane fa, torniamo con piacere ad occuparci di Kama, che ha da poco pubblicato il nuovo disco “Dalla certezza alla puodarsità” per Moquette Records. Come prima cosa, da sottolineare la scelta di rendere disponibile questo lavoro in primis in formato fisico. Una scelta coraggiosa e controtendenza, attraverso la quale Kama vuole ridare qualità alla musica, non solo la sua, rendendola nuovamente “tangibile” e non solo liquida. Noi del MEI non possiamo che apprezzare questo sforzo. Coraggiosa è anche la proposta artistica di questo lavoro, che non vuole essere semplicemente ascoltato ma più profondamente “sentito” in ogni sua parte. Kama ci mette tutto l’ingegno possibile per regalarci un lavoro artistico a tutto tondo, diretto ma non banale, dove anche i titolo diventano anagrammi, per trasformare il rapporto con l’ascoltatore in vero gioco tra le parti. Lo stesso vale per l’immaginario ricreato attraverso le foto promozionali utilizzate per promuovere il progetto. Le sonorità di Kama non si discostano molto da quelle alle quali ci ha abituato negli anni, con pezzi anche ripescati dal passato e riproposti ora in un presente che allora era futuro lontano. Kama miscela magistralmente la scuola cantautorale italiana, quella a cavallo tra i ’90 e i primi 2000, a sonorità elettronica, con un pizzico di indie, del rap qua e là, chitarre che sfociano nel rock psichedelico. Il tutto scritto, composto e prodotto da lui stesso, a dimostrazione di capacità che vanno oltre l’ordinario. Ottima la scelta di coinvolgere come feat. Lele Battista ed Edda, due perle in  un gioiellino di disco.