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Antonio Giagoni presenta il suo primo EP solista intitolato “Canzoni ‘Quasi’ Fuori Moda”. Composto da 5 tracce, questo lavoro rappresenta la prima parte di una coinvolgente storia autobiografica che offre uno sguardo intimo sulla vita, l’amore e la società visti attraverso gli occhi di un uomo in una fase cruciale della sua esistenza.

Da dove nasce l’ispirazione per il titolo “Canzoni ‘quasi’ fuori moda”? C’è un significato particolare dietro questo titolo?

L’ispirazione per il titolo nasce fondamentalmente dal mio modo di vivere, ho sempre cercato di fare le cose in base a quello che è il mio sentire ed il mio gusto, credo che la passione sia un ingrediente fondamentale per dare una personalità alle cose e che la passione appunto si riesca a metterla quando una cosa rispecchia il proprio piacere ed il proprio gusto. Sono sempre stato poco dietro alle mode e continuerò a farlo perché credo che sia l’unico modo per essere autentici e secondo me, in questo momento, c’è tanto bisogno di autenticità.

Puoi condividere alcune delle tue principali influenze musicali e come queste si riflettono nelle tracce dell’EP?

L’EP è un breve viaggio musicale attraverso un po’ di generi, spesso miscelati all’interno del solito pezzo, questo è sempre stato un po’ il mio marchio di fabbrica. Detto questo si parte da un amore sconfinato per Lucio Battisti, quindi la ricerca della melodia vocale, i ritornelli morbidi ma ficcanti per poi passare attraverso Bennato ed Ivan Graziani per la parte folk aggiungendo un pizzico di black music con fiati alla James Brown e poi ammorbidire con parti soft jazz dove la tromba fa da protagonista.

Descrivi il tuo processo creativo nella produzione di questo EP. Come hai trasformato le idee in brani musicali?

È un EP scritto molto di getto, ogni brano è venuto fuori molto velocemente cavalcando le emozioni descritte quasi in tempo reale, ha poi avuto una lunga gestazione causa pandemia che con il senno di poi devo dire che ha anche aiutato ad aggiustare meglio il tiro e a trovare i giusti compagni di viaggio per registrarlo al meglio.

Come hai scelto l’ordine delle tracce nell’EP? C’è una sequenza particolare che hai cercato di seguire?

Devo dire che sono andato molto dietro ai fatti realmente accaduti e che sono descritti molto bene anche con i 5 video che accompagnano l’EP. Si parte con Tremo, la delusione amorosa che fa scaturire la paura dell’amore per poi passare a Estate, la voglia di una nuova estate dopo essere stati svuotati da solitudine ed isolamento, poi Peter-Pan che spezza una lancia a favore della famosa sindrome che tutti noi conosciamo, quindi riflessione personale scaturita dalle molte critiche ricevute per questo mio lato, Apatico innamorato, nuovi incontri e nuove avventure appiccicate su uno stato d’animo personale ancora in confusione e che creano una situazione di apatia emotiva vista come luogo di tranquillità per cercare di schiarirsi le idee ed infine notte, un omaggio a la notte come momento contenitore di tutto ciò che è descritto e suonato nell’ep.

In che modo questo lavoro solista si distingue dai tuoi progetti precedenti con gli ZoCaffè band?

È sicuramente più autobiografico e più concettuale, musicalmente ci sono alcuni rimandi a composizioni Zocaffe, specialmente quando si tocca il funk.

Qual è la maggiore sfida che hai affrontato nel creare un EP solista?

Inizialmente la maggiore sfida è stata accettare il fatto di pubblicare brani così personali, in alcuni pezzi mi sono messo proprio a nudo e poi un’altra sfida è stata sostenere tutti costi di registrazione, pubblicazione e promozione da solo.

Hai accennato a un secondo volume intitolato “Canzoni fuori moda”. Puoi darci un anticipo su cosa possiamo aspettarci da questo prossimo lavoro?

Il secondo volume vorrei che fosse la parte più unplugged, per certi versi ancora più cantautorale e concettuale del primo volume, ci saranno dei pezzi che saranno quasi chitarra e voce.

Qual è il messaggio principale o l’emozione che speravi di trasmettere agli ascoltatori attraverso “Canzoni ‘quasi’ fuori moda”?

Che le emozioni vanno vissute a pieno e fino in fondo e che dà i traumi si rinasce sempre più forti di prima e che le mode passano 😉