Skip to main content

Penso che un sogno così non ritorni mai più

 

Nel blu, dipinto di blu di Domenico Modugno e Franco Migliacci, 1958

 

Caro teatro Ariston, ora pensa a Migliacci

 

Il festival di Sanremo si avvicina e sta per incombere sulle nostre vite. Noi lo attendiamo a piè fermo, opponendo a quella ufficiale la nostra Vera Classifica, formulata sulla base dei vostri gusti e disgusti, dei vostri umori e delle vostre preferenze.

 

Scrivete a: canzoniereitaliano@gmail.com.

 

Intanto pubblico brani di una lettera, inviatami da Simona Orlando: «Sanremo renderà omaggio a Franco Migliacci? Scomparso a quasi 93 anni lo scorso settembre, è stato lo scopritore di Renato Zero e Gianni Morandi, al quale consegnò i suoi brani più importanti, da quelli adolescenziali, I ragazzi dello shake, Se perdo anche te, Un mondo d’amore, Non son degno di te, Scende la pioggia, fino alla risalita post-crisi con Uno su mille, in una specie di romanzo di formazione. Quel Franco Migliacci che amava starsene in disparte, segnando intanto la carriera di molti artisti. Basterebbe un brano per tutti, Nel blu dipinto di blu, il più famoso al mondo, oltre 20 milioni di copie vendute (almeno dieci volte di più, si dice, contando compilation, colonne sonore e cover). Ma limitarsi a Volare sarebbe fargli un torto».

 

Faccio mia quella domanda: Sanremo vorrà rendere omaggio a Franco Migliacci? Mi auguro di sì, pur sapendo che non solo la musica leggera, ma l’intera società italiana è affetta da una smemoratezza cronica che arriva fino all’amnesia. Il festival del 1958, che vide il trionfo di Domenico Modugno, fu memorabile per la potenza degli interpreti e la qualità delle canzoni. Pensate che nella classifica delle prime dieci, Nilla Pizzi compare tre volte (al secondo, al terzo e al quinto posto) e tre volte anche Claudio Villa e Gino Latilla; due volte Johnny Dorelli, Tonina Torielli, Carla Boni, Aurelio Fierro e Natalino Otto. La presenza di quest’ultimo è assai significativa: Otto è tra quei due, tre musicisti (Lelio Luttazzi, Gorni Kramer…) che hanno avuto il grande merito di introdurre lo swing nell’Italia della melodia. Un ritmo guardato con sospetto, osteggiato e ostracizzato nell’Italia fascista e autarchica (per cantare Saint Louis blues Otto dovette cambiare il titolo in Le tristezze di San Luigi). Nel 1944 Natalino Otto incide una canzone-monumento, In cerca di te (perduto amor): la metafora amara e struggente di un paese sfinito e, tuttavia, vivo.

 

***

 

Nel blu, dipinto di blu

Il brano in tonalità di Sib magg. inizia con un intro eseguito da arpeggi di piano e archi. Segue la prima strofa di 16 misure, senza ritmica, su accordi del 1°, 4° e 5° grado della tonalità. Poi il ritornello esordisce con accordi del 2° e 5° grado ed è strutturato in modo asimmetrico, costituito com’è da 6 blocchi rispettivamente di 8 misure (“Volare oh, oh…”), 4 misure (“nel blu dipinto di blu…”), 8 misure in sol min. (“e volavo, volavo felice…”), 4 misure (“una musica dolce…”) che modulano il brano in Reb magg., 8 misure (“Volare oh, oh…”), 4 misure (“nel blu dipinto di blu…”). Il tutto viene ripetuto una seconda volta. Luigi Manconi