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«Ho evitato di operarmi perché la frattura non era scomposta. E’ stato un Natale diverso, non ho più 18 anni, ne avrò ancora per un po’. Ma ora rilancio il ramo dell’azienda di famiglia sui compositori del nostro tempo. Il pop è omologato, c’è spazio per qualcosa di diverso»

Ma l’occasione di parlare con la più importante editrice e produttrice di musica pop è il rilancio del ramo dell’azienda di famiglia dedicato alla musica classica contemporanea. L’hanno chiamato SZ Sugar. La mission è la stessa dell’altra musica del gruppo Sugar, infatti Caterina Caselli parla di «una nuova scommessa. Le sfide ci sono sempre piaciute. Sarà una battaglia difficile e proprio per questo va fatta. Noi siamo un gruppo indipendente, non c’è il supporto dello Stato sulla musica d’oggi come avviene in altri paesi europei . C’è una tale omologazione nel mondo pop che credo ci sia un angolo importante in grado di essere attratto da una proposta diversa».

Che il Casco d’oro del passato remoto del Festival di Sanremo si rimbocchi le maniche tuffandosi nella super nicchia del mondo musicale suscita un certo stupore. Come opererete in un mercato tutto da costruire? «La fruizione pop è molto cambiata in questi anni, la musica contemporanea può usufruire degli stessi veicoli. Si tratta di spostare e allargare il nostro modo di lavorare in un altro ambito. Useremo social e Podcast. Registreremo tutte le nostre musiche. Poi trovo che ci sia un rapporto particolare tra le mostre d’arte e la musica del nostro tempo, che andrà sviluppato. In un filmato, Goffredo Petrassi disse che dopo aver visto un quadro di Burri capì quanto la musica fosse rimasta indietro, e cominciò a scrivere pezzi seriali»

fonte: https://www.corriere.it/spettacoli/24_gennaio_05/cappelli-caterina-casellicorriere-web-sezioni-eec3e0d6-ab1d-11ee-97df-1dec2b8b830c.shtml?fbclid=IwAR17cx3S-TrIfuJzk0p75QzvrcimuxsJ50tGkZ5s3IuXjBF5E3nwz9IU6BQ_aem_Afh0o6WtP3x0tdHjw73fif4gwin17dOHTkuVqdmtcb1rDRjwnG7cCLtdo7cKsbp5Xrg#lr14zjcflc0z8vlgv3