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Con il nuovo singolo “Dandelion Dreams” la rock band Hyndaco ci riporta agli anni ’90 e a quello che fu uno dei generi che ha maggiormente influenzato le sorti della storia del rock: il grunge. Il singolo, infatti, è chiaramente ispirato alle sonorità e alle tematiche del periodo. Noi abbiamo incontrato i ragazzi per entrare nel dettaglio del loro lavoro.

Ciao Hyndaco, bentrovati! Per prima cosa: come state e a che punto siete del vostro percorso artistico?

Stiamo bene e siamo felici di pubblicare, a novembre 2023, il nostro primo album intitolato “No Ball Games”. Ci piace guardare avanti e stiamo già lavorando a nuove composizioni in previsione di un secondo disco poiché siamo alla costante ricerca di nuove sonorità da esplorare.

Dandelion Dreams è il vostro nuovo singolo. Ci dite di cosa parla la canzone?

La canzone parla di iperattività mentale e noia e vuole essere una metafora del perenne stato di tensione che viviamo ogni giorno mentre siamo alla ricerca di emozioni forti. La paura di cadere, lo scorrere della vita e l’impossibilità di agire. E’ una canzone energica che contrasta con una realtà spesso inconsistente.

Sonorità spiccatamente anni ’90, Come avete lavorato in fase di composizione e di produzione, e magari anche di ricerca stilistica, per arrivare al risultato che volevate ottenere?

Le composizioni nascono senza una regola precisa e molto spesso arrivano nelle situazioni meno musicali possibili, come ad esempio in bagno o in macchina. Quindi non abbiamo un metodo preciso per scrivere se non un’unica prerogativa, quella di concludere assieme le stesure ed il sound ed ottenere perciò il risultato finale in sala prove. Per l’album “No Ball Games” siamo felici del risultato perché stavamo cercando qualcosa che potesse esprimere chiaramente quel senso di rabbia e desolazione che spesso ci ritroviamo a vivere. Però, a voler essere totalmente sinceri e al riparo da abbagli di trascendenza, la verità è che i chitarroni distorti ci piacciono proprio tanto.

Qualcuno o qualcosa vi ha ispirato in modo particolare?

Sì, purtroppo la pubblicità su di noi ha avuto la meglio anche su questo: “Passione e la forza della lucidità” – Thé Infré. Del resto, anche se i modelli artistici ai quali ci ispiriamo tendenzialmente abusavano di droghe pesanti, noi crediamo che la loro capacità di essere così forti ed evocativi per gli altri fosse anche legata ad un certo grado di razionalità nelle scelte compositive.

Sappiamo che siete quasi pronti per pubblicare anche un nuovo disco. Qualche spoiler potete concedercelo?

Si, il nuovo disco si chiama “No Ball Games” ed uscirà a novembre 2023. Effettivamente, lungo le sue riprese, sono emerse delle strane ed anomale intercettazioni radio mentre stavamo registrando un brano, che solo successivamente abbiamo deciso di chiamare “Radioaktiv”. È andata così: avevamo un fuzz face ed un big muff accesi in pedaliera, quindi tantissimo gain e un gran fruscio di fondo. Ad un certo punto, a chitarre ferme ed in mezzo a quel rumore rosa infernale si sono iniziate a sentire delle strane voci e degli strumenti antichi simili ad un mandolino e ad una cetra. Subito ci siamo presi un colpo, abbiamo iniziato a farci prendere dalla suggestione e sono volate frasi del tipo “oh mio dio, i demoni” oppure cose come “aiuto abbiamo aperto uno stargate”. Dopo dieci minuti di panico abbiamo capito che stavamo – non sappiamo bene in che modo – intercettando una frequenza radio con i pickup della chitarra. Così abbiamo registrato quel delirio, lo abbiamo processato con una lunga serie di plugin dall’aspetto del terzo tipo e abbiamo isolato questo sound. Effettivamente c’era qualcosa, una sorta di litania, ma non abbiamo assolutamente capito che lingua o cosa fosse e soprattutto speriamo che nessuno si sia fatto male perché è stato abbastanza sconvolgente. Eravamo in questa sala di ripresa in mezzo alle campagne cesenati con nessuno vicino per chilometri e non abbiamo idea di cosa sia successo o di come sia potuto accadere. Ma visto che era tutto così allucinante abbiamo inserito quella registrazione dentro il brano, un po’ per esorcizzare questo evento traumatico e un po’ per fare finta che potesse essere un messaggio subliminale (come la puntata dei Simpson quando fanno arruolare la gente in marina dicendogli “join the navy” al contrario —> “yvan eht nioj”). Per cui, se sentirete “Radioaktiv”, ad un momento nella canzone ci sarà un momento di noise generale e lì sentirete degli strani suoni, come urla e feedback, ma in realtà starete ascoltando quell’esperienza extrasensoriale che ci è capitata il giorno delle riprese.

Grazie per essere stati con noi, Ultime righe totalmente libere per concludere questa chiacchierata.

Siamo felici di poter pubblicare questo album e non vediamo l’ora di pubblicarne altri in futuro. Purtroppo abbiamo capito che viviamo per scrivere, per cui sicuramente qualche altro disco lo faremo. // PS: Vorremmo ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto e aiutato, in particolar modo Lucia Sintoni per la collaborazione relativa alla stesura e alla revisione delle lyrics ed anche per averci reso possibile scattare in prima persona a Londra, fra Islington e Camden Town, la foto che sarebbe poi diventata la copertina dell’album “No Ball Games”.