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Domenica 3 settembre a Cara Forlì, la terza edizione di Omaggio ai Giganti del Liscio Zaclen, Secondo e Raoul Casadei, che torna in Piazza Saffi il 2 e 3 settembre prossimi, arrivera’ una grandissima sorpresa di grande livello e
qualita’.

Il grande batterista, strumentista, arrangiatore e compositore Vince Vallicelli presentera’ in anteprima un assaggio del suo nuovo disco Omaggio al grande Maestro Secondo Casadei.

La musica di Secondo Casadei a bordo di un battello sul Mississippi; l’incontro tra la Romagna e l’America, tra il dialetto romagnolo e il Blues. Il disco del “Complesso Vince e i Ruvidi”, prodotto da Casadei Sonora, è un omaggio al padre del folk romagnolo nel quale le canzoni prendono forma nel suono paludoso che caratterizza il batterista e cantante Vince Vallicelli. Il progetto vede poi al basso, contrabbasso e produzione artistica Roberto Villa, al pianoforte Vanni Crociani, alla chitarra Fabio Mazzini, al violoncello Gionata Costa e al violino Andrea Costa.

Nell’aia di una casa di campagna, dove le galline razzolanti sono scalciate da contadini in festa, da danzatori anelanti, in un momento lontano dalla fatica dei campi, si incontrano due generi musicali che, a un primo ascolto, potrebbero sembrare molto lontani.
Cosa unisce blues e folk romagnolo? Il rispetto per i fasti e le tradizioni.

Entrambi i generi affondano le radici nell’Ottocento e hanno percorso tutto il Novecento portando fieri la bandiera delle origini, senza rinunciare alla genuinità del gioco e dell’incontro.
Secondo Casadei trasformoÌ le tradizioni romagnole in un fenomeno di massa; le sue canzoni e la sua orchestra hanno fatto conoscere all’Italia intera la Romagna: terra dove si offre il vino a chi chiede da bere e dove spiaggia e balera sono una il proseguimento dell’altra. Il Blues ha riscritto le regole della musica mondiale. Non  semplicemente un genere, è la lingua con cui il popolo afroamericano ha insegnato al mondo il significato di orgoglio, rivincita sociale, fede, fratellanza.

INTERVISTA A VINCE VALLICELLI
E allora, Vince? Cosa c’entra Vince in tutto questo?
Vince Vallicelli, batterista e cantante blues forlivese, scrive canzoni in dialetto romagnolo e c’entra eccome!
Vince ha percorso strade italiane e americane, in attesa di salire ogni sera su un palco a suonare. Non importa
dove, non importa davanti a quante persone: la sua musica è incontro e scambio. A New Orleans, in una
balera a Lugo, o in un’aia di un luogo senza nome

“Cosa mi ha portato a fare questo progetto, ad arrivare fino a qui?”
Nei primi anni del Duemila, venni attratto dalla nostra lingua dialettale; il legame è sempre stato forte, la
parlavo fin da bambino con mio nonno. Ho cominciato a registrare dischi, pensare a progetti in dialetto, mantenendo però fede al mio amore per il blues e per la “black music”. Da lì ho cominciato a interessarmi ai poeti dialettali ed è nata questa miscela tra blues e dialetto romagnolo.
Più mi addentravo in questo mondo e nel mio territorio, più cresceva l’attrazione per questa terra, questa Romagna, questa musica scritta dal Maestro Secondo Casadei.
Nel 1970 feci un tour con il Complesso di Secondo Casadei; ricordo che viaggiavamo in pulmino, anzi in due pulmini Volkswagen, ed era bellissimo. E’ stata un’esperienza stupenda. Ricordo che mio zio Nevis Bazzocchi, batterista storico
dell’Orchestra Casadei, cantava “Un bes in bicicletta”, e quindi oggi, ripensando a questo nuovo progetto, ritrovo
un sincronismo, un destino, un karma, che mi porta a eseguire i pezzi di Secondo Casadei un tempo cantati
da mio zio. Il nipote che si ripresenta dopo 50 anni: questa è la passione, l’interesse che mi ha portato a
formare questo nuovo complesso. L’idea mi girava in testa già dai tempi del mio disco “La Fevra” e finalmente
ora vedrà la luce. Un omaggio alla famiglia Casadei: Riccarda, Lisa e Letizia. Un album dedicato al babbo, la
mia visione della sua musica: Casadei Secondo Vince