♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi sono i Colbhi.
Colbhi è un progetto collettivo, non si tratta di una band o un progetto solista. La produzione
musicale è il risultato della condivisione di musica e testi di Stefano Bolchi, Osvaldo Loi e Daniela
Bianchi, genovesi, e, nella prima fase compositiva, di Federico Fantuz, musicista bolognese.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Dark ballad”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Per me è un’immersione in un paesaggio misterioso e rarefatto. Una ballata oscura che evoca quanto possono essere distanti la natura dalla logica e dalla morale umane. Il brano è stato composto improvvisando. Successivamente alla pubblicazione in molti hanno apprezzato il brano per la sua intensità e particolarità. Desidero che possa arrivare a più orecchie disposte a fermarsi ad ascoltare.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Tutta la musica dovrebbe essere assaggiata per capire se risuona con le nostre corde più profonde.
La nostra proposta è ricca di diverse emozioni, pertanto ce n’è per tanti gusti.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Più volte mi hanno detto di assomigliare ad Al Pacino.. non mi è andata poi così male.
Musicalmente invece non mi è mai successo, anche se si possono individuare alcuni riferimenti culturali.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Sono mie creature e contengono anche le mie emozioni quindi contano. Il loro valore ha che fare con la forma musicale che hanno assunto, e non sarebbe così intenso se fossero fatte di sole parole.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Un’omino con al guinzaglio un dinosauro.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
No, perché essendo proprio come dei figli li amo di amore diverso. - Quanto è versatile la tua voce?
Credo possa esserlo molto, non già perché è la mia, ma perché voce. La voce è un pezzo di corpo, estensione ed espressione del corpo. Viaggia attraverso canali anche un po’ misteriosi. Nell’ultimo lavoro mi sono dedicato ad esplorare la voce e trattarla come un oggetto sconosciuto, cercando di abbandonare il controllo. Lasciarla scorrere. Ho cercato di inclinarmi, sporgermi, lanciarla e lasciarla di canzone in canzone. Alla fine, non so cosa sia successo eppure qualcosa è stato.
- Qual’è stata la tua più grande “minchiata”?
In terza media ho innescato un corto circuito che ha fatto saltare la luce in tutta la scuola.
- Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Probabilmente è stato un concerto dedicato a De Andrè al teatro Carlo Felice di Genova nel 2001 con il gruppo Edgar cafè. Suonammo in scaletta tra Finardi e Capossela, ero molto emozionato e molto giovane.
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Aver dedicato molto tempo alla ricerca ed al lavoro di gruppo in studio a discapito dell’esperienza live.
- Ti senti più Dr. Jekyll o Mr. Hyde?
Magari mi sentissi più l’uno o l’altro. Non c’è una parte della divisione che ha il sopravvento.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Assistere ad un processo consumistico che ha coinvolto anche la musica, vederla sempre più mercificata e contaminata dall’immagine e dalla pubblicità. - Quanto tempo dedichi alle tue composizioni musicali?
Dipende dalle fasi del lavoro in cui sono immerso. Negli ultimi anni ho imparato a ottimizzare i tempi. Molto spesso il lavoro avviene a livello anche inconsapevole, anche lontano dallo strumento o dalle macchine. Quella è una fase che può essere molto interessante, nella quale lavorano l’orecchio e l’immaginazione.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Antonella Ruggiero, Thom Yorke, Daniela Pes.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Mia figlia. È stata la prima a canticchiare i testi delle canzoni. Riusciva a non lamentarsi anche dopo aver ascoltato gli stessi due accordi ripetuti per ore. Le chiedevo anche come trovava l’ultima soluzione musicale registrata.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Il 22 luglio suoneremo a Deiva Marina e il progetto è aggiungere nuove date per portare dal vivo i brani dell’album.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Grazie della bella intervista, vi auguro di potervi fermare ad ascoltare buona musica.
Ci potete trovare su https://www.facebook.com/Colbhi/ ed https://www.instagram.com/colbhi/
Dark Ballad di Colbhi & Paolo Benvegù è Presente in AIA Artists for Spotify Vol.3 https://open.spotify.