Esce 14 aprile 2023 “Monna Lisa Blackout: Vol. I”, primo EP della band omonima. A un mese di distanza dalla pubblicazione del primo singolo, la band toscana ci fa dono di un disco il cui filo conduttore è il disagio e l’incompatibilità con la realtà, tema che viene affrontato da ogni pezzo in maniera diversa: il costante stato di ansia e di inadeguatezza (“Panico”), l’incertezza dei cambiamenti necessari e la determinazione ad affrontarli (“Instabile”), l’eterna ricerca di risposte che si spinge fino alla religione e trova solo illusioni (“Voodoo”), e l’odio, la rabbia di sentirsi trascinati verso la rovina dai potenti della terra (“La Nave Affonda”).
Gli abbiamo intervistati:
Ciao! Benvenut* nel Meiweb, è un vero piacere avervi qui con noi. Per i lettori che non vi conoscono, parlateci un po’ di voi. Chi sono i Monna Lisa Blackout? Quando nasce la vostra collaborazione?
Sono quattro ragazzi nati o adottati da Lucca, classe ’95 (come il MEI). Lavoriamo tutti e 4 in altri campi e dedichiamo alla musica ogni istante possibile… la musica e questa band sono casa nostra, è dove il nostro cuore batte.
Questo progetto esiste solo da pochi mesi, ma noi suoniamo insieme da molto più tempo. Si può dire che musicalmente siamo cresciuti insieme.
Monna Lisa Blackout: Vol. I” è il primo Ep. Parlacene un po’, presentatecelo, quali sono le tracce che troveremo al suo interno?
“Vol I” è il nostro primo EP ed è anche tante altre cose. È un grido di rabbia verso quello che ci vediamo succedere intorno, è un’esplosione di rock con grossi tributi all’hip hop, è anche un posto dove si toccano temi molto personali.
Le tracce seguono tutte un filo conduttore di alienazione e di attrito con la realtà, che prendono forma in modo diverso. “Panico” e “Instabile” lo raccontano sul versante del mondo interiore, “Voodoo” e “La Nave Affonda” verso il mondo esterno.
Abbiamo registrato tutte le tracce al SAM Recording Studio di Lari in una settimana, per la maggior parte in presa diretta. Abbiamo preso un’appartamento accanto allo studio, la mattina ci svegliavamo e andavamo a registrare e a mixare tutto il giorno, un’esperienza incredibile.
Oltre questo singolo ci sono in programma nuove uscite o nuovi progetti che stai preparando?
Stiamo già lavorando sul Volume 2, un nuovo EP per continuare il percorso iniziato coi primi 4 pezzi. E stiamo mettendo in piedi il nostro primo tour in Italia, vogliamo partire tra ottobre e dicembre. Siamo pronti a portare la nostra musica sulla strada, ad un pubblico che non l’ha mai sentita, nelle realtà underground in ogni angolo d’Italia che non vediamo l’ora di incontrare.
Se doveste descrivere questo nuovo ep con soli tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Arrabbiato, perché è una bomba a mano di rock e di motivi per arrabbiarsi ce n’è sempre di nuovi.
Amaro, perché racconta anche di momenti difficili e di un mondo che sembra sempre più scuro.
Vero, perché è stato registrato in presa diretta e c’è dentro tutto quello che siamo.
Siamo giunti alla fine. Felici di essere stati insieme,
È stato un piacere infestare lo spazio del MEI, un abbraccio a tutti i lettori che credono nel potere e nell’importanza della musica indipendente.
Potete trovarci e seguirci su tutte le principali piattaforme, basta cercare “Monna Lisa Blackout”.
Restate in ascolto perché la roba che arriverà in futuro farà sembrare “Volume 1” una raccolta dello Zecchino D’Oro.