♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
●Raccontaci brevemente chi sono gli “Hertzen”.
Siamo un duo elettronico internazionale formato da me, pugliese, e Marcelo (Self), brasiliano. Il nostro genere potremmo definirlo una via di mezzo tra post punk, synth pop, alternative rock. Viviamo in Germania (io ormai da 16 anni e Self da 5) e, da ormai 5 anni, passiamo la maggior parte del nostro tempo in studio a scrivere canzoni.
●Per la playlist AIA Artists for Spotify ci avete proposto “Out of time”. Cosa significa per voi questa canzone? Quando l’avete composta? Che risultati avete già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Out of time è stata scritta e prodotta con le altre tracce dell’album. Ci piace lavorare così, su diverse tracce contemporaneamente. Da qui la scelta naturale di pubblicare un album. Out of time parla di uno stato di apatia, “insensibilità”, noncuranza, ma anche di dolore e di un celato bisogno d’amore. Il titolo dell’album, “Emotionally numb” è stato preso proprio dal testo di questa traccia. Siamo in costante “collisione” gli uni con gli altri, eppure siamo in grado di provare le stesse emozioni, le stesse sofferenze. In Out of time c’è l’esigenza di gentilezza verso il prossimo e di amore per sé stessi.
La canzone sembra essere piaciuta tanto. Abbiamo ricevuto tanti messaggi e ottimi feedback. Sarebbe bello se potesse arrivare nei club o in radio, ma ancora più bello sarebbe poterla suonare dal vivo. Anche il videoclip è stato apprezzato molto. Tra movenze un po’ ipnotiche e isteriche, si mostra il bisogno di evadere dalla gabbia dei nostri pregiudizi, delle nostre ansie e insicurezze che ci conducono all’insensibilità verso gli altri.
●Come mai avete scelto di chiamare così la vostra band?
Volevamo un nome che facesse pensare alle frequenze, ma anche alla dualità dell’essere umano. Nasce così Hertzen, inteso come Hertz, ma anche come “her Zen”. La musica diventa Zen. È qui che trovo equilibrio, tra atmosfere sognanti e sonorità più scure. Anche il nome della mia etichetta, Einklang Records, ha questo intento. Einklang, dal tedesco, significa appunto “sintonia”.
●Siete mai stati definiti la copia di qualcuno?
No, mai. Per fortuna.
●Quanto contano veramente per voi le vostre canzoni?
Tantissimo. Tutto nasce e muore lì, nella canzone. Il senso è tutto lì. È il mezzo per arrivare agli altri, al pubblico. Quando scriviamo, programmiamo, curiamo gli arrangiamenti, la produzione, delineiamo un mondo circoscritto esclusivamente a noi creatori. Quando, invece, la canzone viene condivisa con il mondo esterno, essa assume un nuovo valore. Una comunicazione ciclica, completa tra l’io e l’altro. Uno scambio perenne. La canzone è un contenitore di emozioni che definiscono un momento della vita.
●“Emotionally Numb”, un album che non riflette le regole del mercato. Perché?
Non saprei. Siamo troppo concentrati a fare quello che ci piace, invece di cercare di capire cosa vuole o si aspetta il mercato. C’è un sano menefreghismo. C’è da dire che si fa fatica a coniugare arte e business. Soprattutto da indipendenti, bisogna barcamenarsi con destrezza tra le due cose. Ho la mia etichetta indipendente, perciò nessuno mi dice che stile seguire, come impostare la produzione, quali strumenti o effetti usare. Se mi piace passa, altrimenti no. Diciamo che diventa anche una lotta interiore – sono l’artista creativa che se ne sbatte, ma anche la label che detta regole. Siamo due produttori coraggiosi della scena underground, ma, in realtà, con un occhio verso il pop.
●Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Da bambina ne ero ossessionata. Ricordo che immaginavo di tutto guardando il pavimento di casa. Bella domanda! Difficile vedere qualcosa in cielo qui dove vivo, purtroppo. Adesso però, con un po’ di immaginazione, ci vedo il mare. Il mio mare di notte.
●Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Ovviamente mi piacciono tutte, ognuna per qualcosa. Ma se proprio mi chiedete, allora direi Hypnotized. La trovo perfetta, e poi mi fa commuovere. Nel testo parlo di una prostituta.
●Artisticamente parlando … cosa vi ha fatto più incazzare in questi anni?
Non poter suonare. La band nasce nel 2018, quando Marcelo arriva in Germania. Nel 2019 abbiamo cominciato a suonare, ma subito dopo, con la pandemia, il nulla. Per noi è stato un colpo duro. La crisi del mondo musicale in realtà era tangibile già prima della pandemia. Troppe difficoltà che per noi, nuovi sul mercato, sono state deleterie.
●Qual è stata l’esperienza musicale più figa che avete vissuto in tutta la vostra carriera?
Credo sia stata nel 2019 quando abbiamo suonato ad un evento LGBT. Non c’è traccia di quell’evento, perché furono vietate foto e video. Peccato. La gente era totalmente coinvolta e presente. Ci divertimmo un sacco e ci piacque tanto vedere la gente in totale libertà, per esempio, sulle note di Daring girl, Free, Ride, canzoni che parlano di coraggio e, appunto, libertà.
●Qual è stato il vostro rimpianto artistico più grande?
Forse quello di non esserci incontrati prima.
●Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Ce ne sono diversi, ma provo a citarli, magari tra gli ultimi che ho ascoltato in questi giorni. Bryan Ferry, Dave Gahan, Grace Jones.
●Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Perché farebbe un viaggio nel passato, ma anche nel futuro. Perché è un melting pot di generazioni che racconta storie di dinamiche umane universali.
●Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Ovviamente l’altra parte di me. Se lei smettesse di tifare per me, non andrei molto lontano.
●Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Speriamo di suonare al più presto in Brasile. Una seconda casa per me e un ritorno per Self dopo ben 5 anni.
● Mandate un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarvi e ascoltarvi.
Un caro saluto e ringraziamento a tutti coloro che ci stanno leggendo. Vi invitiamo ad ascoltare il nostro ultimo album disponibile su tutti i negozi digitali. Sul nostro sito www.hertzenmusic.com potrete, inoltre, acquistare una copia del nostro CD, oltre che accedere ai vari social media. Grazie infinite per l’intervista, e speriamo di tornare presto in Italia.
Out of time degli Hertzen è Presente in AIA Artists for Spotify Vol.12 https://open.spotify.