♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Fabrizio Tavernelli.
Fabrizio Tavernelli è un ragazzo di 58 anni che bazzica nella musica dagli anni ’80 mantenendo la stessa curiosità, l’idea di fondere canzone e sperimentazione e una salubre follia controllata. Tanti i progetti e le avventure: En Manque D’Autre, AFA, Acid Folk Alleanza, Materiale Resistente, Groove Safari, Roots Connection, Duozero, Ajello, Babel, Impresa Gottardo… per giungere a una costante produzione di album solisti.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Tormentoni e tormenti”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Tormentoni e Tormenti è un brano sulla ossessiva ricerca del tormentone estivo, ossessione di successo e gradimento che suona in un certo modo sinistra in questi tempi complessi di pandemie, guerre, crisi climatiche. Io ho solo da offrire i miei tormenti, i miei dubbi, le mie paure, le mie ansie. Credo sia questione di onestà artistica. La canzone è stata concepita prima di ogni possibile lockdown e prima del nostro precipitare in un incubo da film distopico catastrofico. Il risultato più grande è quello di fare riflettere, provocare, aprire la mente e usare suoni, parole, immagini assolutamente personali. Non è questione di arrivare ma ribadire una resistenza culturale.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Non ho da tempo l’assillo di dover mangiare con la musica, ho affiancato un’altra attività meno poetica per pagare affitto e sopravvivere. Detto questo ogni nuovo ascoltatore conquistato è un obiettivo, con nuova musica, con il portare la mia musica dal vivo, con un percorso che cerco di mantenere il più coerente possibile. Cerco sempre di dare e dire qualcosa, anche a costo di buttare fuori tutto l’insoluto, proponendo una visione trasfigurata del mondo in cui vivo.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Assolutamente no e non ho mai cercato, pur avendo tanti riferimenti artistici, di assomigliare o peggio copiare qualcuno. Per questo motivo non amo il ghettizzare in generi, stili, tendenze e non amo l’eccessivo spazio garantito a cover e tribute-band. Ogni tanto qualcuno tira fuori un nome conosciuto per definirmi ma alla fine sono nomi così disparati, eterogenei, vaghi che confermano, nel bene o nel male, che piaccia o non piaccia, la mia originalità.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Sono un’ unica cosa con la mia vita, con il mio essere, con le mie visioni. Sono la mia espressione, il modo in cui osservo, sono il filtro attraverso cui descrivo altri piani di realtà.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
La parola in effetti non la ricordavo ma il fenomeno è assai fascinoso. Fuori dalla finestra, in alto vedo un intrecciarsi fitto di rami e allora mi si materializza il sistema nervoso umano o una rete di neuroni cerebrali.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Cerco di essere giusto e obiettivo con le mie canzoni, dal figlio più vecchio a quello appena nato, forse continuo ad avere una leggera predilezione per “Fossili” un brano uscito nel 1996 con il mio gruppo di allora, gli AFA. - Quanto è versatile la tua voce?
Direi abbastanza, anche se sulla voce e le sue tonalità (intense come colori) nelle sfumature, sulle sue possibilità come strumento vero e proprio occorre lavorarci sempre. Credo che col passare degli anni la voce assume caratteristiche e modalità di espressione sempre più vere , astratte, dense. Quello che mi sforzo di fare è di rendere la mia voce un mezzo diretto che collega cuore, cervello, coscienza. Anche il modo di cantare le parole, di interpretare l’inquieto, il subconscio o stati alterati è compito della voce. - Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Diverse esperienze son ben impresse nella memoria, alcune le ho dimenticate ma fanno parte di quello che sono e che ho costruito negli anni. Mi piace però considerare il mio percorso artistico nel suo insieme, cadute e errori compresi.
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Finchè potrò continuare a fare musica non avrò rimpianti. - Ti senti più Dr. Jekyll o Mr. Hyde?
Sono figure complementari e probabilmente non così distinte ma sicuramente sono più affascinato da Mr Hyde e in genere dalle pulsioni irrazionali, dal bizzarro, dal grottesco. - Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Lo scadere della cultura italiana, la commercializzazione di ogni forma d’arte, l’appiattimento della musica pop , l’imperversare dei talent, la produzione seriale di personaggi che durano poche stagioni, lo strapotere e la pervasività degli algoritmi (è il titolo del mio ultimo album) capaci di plasmare i nostri gusti e le nostre scelte, il poco coraggio degli artisti.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Uhuuu veramente tanti e domani ti potrei dire tutt’altro… comunque oggi, Bowie, Eno, Cave.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Ne ho diversi e pur non essendo miriadi, li coltivo con dedizione, sono il motivo per cui continuo a fare musica nonostante tutto.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Assolutamente! Nuovi progetti, nuovi brani e altri album come solista o in collaborazione. Il 2022 è stato pieno di uscite e ottime reazioni di critica, nel 2023 vorrei tornare a intensificare l’aspetto live tornando a suonare in giro come uno dei miei ultimi concerti del 19 Febbraio al Cotton Club di Modena.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Il saluto non può che essere speciale perché già il fatto di ritrovare lettori e ascoltatori su uno spazio indipendente è segno di libertà, curiosità, risposta ai soliti canali blindati. Per quanto mi riguarda mi potete ascoltare in rete su tutte le piattaforme web e mi trovate sfacciatamente sui social.
Tormentoni e tormenti di Fabrizio Tavernelli è presente in AIA Artists for Spotify Vol.6 https://open.spotify.