♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Marco Baroni.
Marco Baroni è uno che vive per la musica, e per quanto a volte difficile, cerca di esprimersi attraverso di essa.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Bravissimo cantautore”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
“Bravissimo cantautore” è un modo per raccontare i problemi che si incontrano con le maestranze musicali, per me non è altro che una storia vissuta in prima persona più volte, avevo l’idea del ritornello già qualche anno fa ma non riuscivo a concluderla, poi ci sono riuscito. Al momento mi scrivono che piace e che trascina a muovere i piedi o le anche, sono contento. Vorrei solo che la morale del brano, che esorta a non guardare in faccia a nessuno e ad andare avanti, fosse magari di buon auspicio a chi pensa di darsi solo un’opportunità, perché sarebbe limitante, soprattutto quando è una cosa in cui credi tantissimo.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Eh questo non lo so proprio. Posso dirti con certezza che la musica lega i percorsi individuali delle vite delle persone, quindi magari solo per curiosità. Io l’ho fatto e continuo a farlo con un milione di artisti e mi piace addentrarmi nella musica di qualcuno per vedere se e in che modo mi trasmette qualcosa. Sull’acquisto c’è un mondo a parte, i formati fisici sono oggetti che occupano spazio più che custodie contenenti vita e sentimenti, mi fa un po’ male perché io colleziono dischi da quando ero bambino.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
No che io ricordi non mi è mai stato detto.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Moltissimo, sono tutto quello che ho, la miglior carta di identità che serve per dirti guarda, questo sono io e questa è la mia vita.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Ahah, non so cosa sia, comunque sono le 5 del mattino è buio, la finestra è chiusa e non la aprirò! - Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Non saprei, di sicuro ci sono brani che hanno un valore molto importante però vado a momenti e riascolto molto poco le cose che ho fatto. In questo periodo un paio di pezzi del nuovo album che uscirà mi piacciono più di tutti quelli scritti fino ad ora. Ma magari domani cambio idea! - Quanto è versatile la tua voce?
Poco, ho un range ben preciso nel quale posso muovermi senza problemi, una sorta di comfort zone. Nulla di stratosferico. - Stimo le tue canzoni sin dagli esordi in cui ti ho apprezzato tantissimo con “La mia generazione” e “Marta piange”, ti va di raccontarci qualche aneddoto su queste due perle della musica italiana?
Ti ringrazio infinitamente per averle definite perle, troppo gentile. Guarda, fanno parte di un periodo dove scrivevo tantissimo e non avevo idea di cosa ne sarebbe stato di me, quando registrai il mio primo album avevo più canzoni che speranze. “La mia generazione” la scrissi pensando di incarnare quelli come me nati negli anni ‘80, vedendo le persone che conoscevo mi venne naturale scrivere che con il tempo che passa la vita si complica, ma allo stesso tempo non si rinuncia alle emozioni perché fa parte di noi vibrare forte. “Marta Piange” invece era il classico esempio di ragazza sensibile che voleva solo libertà e amore. Alle superiori in classe ero l’unico maschio, mi venne spontaneo scrivere diverse canzoni sulle mie compagne di scuola che ho conosciuto. “Marta Piange” fini’ dritta nel disco. - Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Sicuramente stare 20 anni in giro a suonare, cosa che faccio tutt’ora. Senza live sono perso, mi piace proprio l’idea di caricare la macchina e andare a suonare, poi ci sono esperienze migliori ed altre pessime, sicuramente la più figa è questa.
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Non ho rimpianti artistici. In compenso però ne ho moltissimi altri! Scherzi a parte, considero ciò che ho vissuto musicalmente fino ad oggi come una grande fortuna, un dono di inestimabile valore, avrei potuto certo fare di più, ma anche molto meno credimi, sono contento così. - Ti senti più Dr. Jekyll o Mr. Hyde?
Bella domanda. In questo momento navigo in acque calme, ma spesso cambio personalità, anche se sono abbastanza bravo a nascondermi. - Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Forse il fatto che la musica vada consumata così in fretta. Ovviamente nell’epoca in cui viviamo tutto è a mille, ma musicalmente non si possono sentire 3 canzoni diverse dello stesso artista in 2 mesi. Non esiste più il concetto di album, non ho pregiudizi in merito (anche io mi sono adeguato) ma se non fosse tutto così veloce e frammentario, probabilmente riusciremmo ad essere più affezionati a qualcosa, per consolidarne il valore nel tempo, invece di saltare subito alla prossima canzone, artista, band. - Quanto tempo dedichi alle tue composizioni musicali?
Scrivo di getto, quasi sempre il testo prima della musica, il contrario di quello che fanno tutti, o quasi. Capisco subito se mi piace, non mi soffermo a farmi troppe domande perché miro ad afferrare il concetto e le sensazioni che voglio trasmettere. In generale scrivo a periodi poi magari mi fermo.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Sicuramente Ivano Fossati, Fabio Concato e Gino Paoli. Sono tre pilastri della canzone d’autore. Se proprio dobbiamo sognare, facciamolo in grande!
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Mio fratello Daniele.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Uscirà il disco in primavera, cercherò con tutte le mie forze di suonarlo dal vivo. È molto difficile per un artista indipendente come me, ma ce la sto mettendo tutta. - Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Un saluto a tutti i lettori del MEI, grazie di cuore Andrea, mi potete trovare su
Facebook Marco Baroni – Pagina Ufficiale
Instagram @marcobaronimusic
Bravissimo cantautore di Marco Baroni è presente in AIA Artists for Spotify Vol.1 https://open.spotify.