Quest’anno Solido si svolgerà in presenza, a Soliera, in provincia di Modena, dal 3 al 4 febbraio. Si tratta della terza edizione del festivalino organizzato in collaborazione con tre accreditati festival nazionali, Ferrara Sotto Le Stelle, acieloaperto e Arti Vive, ma della prima davanti a un pubblico. Da qui il titolo della nuova edizione – dal bit al beat – ad ingresso gratuito, che in continuità con il recente passato si concentrerà su tematiche quali il gender-balanced, la digitalizzazione e lo spirito green, proponendo live set, talk e showcase sotto la direzione artistica dei tre festival
Tra i concerti troviamo sia Dagger Moth, che presenta l’album The Sun is a Violent Place, che Bono / Burattini con il debut Suono In Un Tempo Trasfigurato. E per il dettaglio completo c’è la pagina dedicata. Di seguito una breve conversazione che abbiamo intavolato con Corrado Nuccini, direttore artistico di Ferrara Sotto Le Stelle, Piero Mantengoli di acieloaperto e Matteo Gozzi di Arti Vive.
Se gli spazi per suonare dal vivo si stanno erodendo a fronte di una complessa situazione assieme strutturale e economica, unioni come la vostra vogliono rappresentare una azione a contrasto forte, organica, che coinvolge persone, territorio e organizzazioni. Esiste e resiste un variegato mondo fuori del mainstream e del digitale ed è qui per rimanere…
È una bella riflessione che condivido. I Festival, oltre che essere luogo di divertimento, sono luogo dove si creano importanti sinergie tra territorio, artisti, pubblico e operatori. L’esperienza del 2020 per noi è superata ma non vogliamo dimenticare. Solido nasce da alcune telefonate in pandemia tra me, Piero di acieloaperto e Matteo di Arti Vive. Sarebbe molto buffo riascoltarle oggi, c’è chi diceva che i festival non sarebbero più tornati, che la musica dal vivo sarebbe finita, che il digitale avrebbe sostituito i concerti, d’altronde eravamo chiusi in casa con tonnellate di alcol e la testa piena di proiezioni distopiche. Ma come spesso si dice, da ogni grande prova, da ogni difficoltà, nasce un’opportunità. Solido è la risposta a quella paura che i festival fossero finiti, che la musica dal vivo fosse finita, che una parte importante della nostra vita fosse compromessa (Corrado Nuccini)
Generalizzare è sempre sbagliato, chiaro. Ma che idea vi siete fatti della Gen z? E’ ricettiva rispetto alla cultura musicale e ai valori che presiedono Solido e la storia dei festival di cui è unione?
Non so dirti esattamente se la Gen Z è ricettiva, posso dirti che a noi interessa molto dialogare con loro. Il coinvolgimento del nuovo pubblico è uno dei principali obiettivi di SOLIDO. Ci piacerebbe trasformare quelli che oggi sono follower di questo o quell’artista, in appassionati di festival musicali a trecentosessanta gradi, facendo emergere l’attitudine, il pensiero e la cultura che sta dietro alle nostre scelte, al nostro lavoro. Ripeto non è un percorso facile, stiamo vivendo grandissimi cambiamenti, passiamo da un’emergenza all’altra, l’orologio dell’apocalisse è a novanta secondi da mezzanotte, ma nonostante tutto, proprio ora, è importante stare insieme, condividere, stimolare il cambiamento verso quell’idea di mondo migliore che c’è dietro ogni festival di musica, ogni grande disco, ogni grande concerto (Corrado Nuccini)
Raccontateci come è nato Solido e come si sono sviluppate in queste tre edizioni le tematiche che vi stanno più a cuore…
Solido è nato durante il primo periodo pandemico, ore di videocall e call tra i nostri tre festival acieloaperto, Ferrara Sotto Le Stelle ed Arti Vive. Prima di quel momento c’era molta stima tra di noi, ma in quel determinato momento difficile in cui ogni cosa era sospesa e senza un orizzonte, abbiamo deciso di fare rete tra noi andando ad esporre in un primo momento in digitale questi valori che ci stavano a cuore, valori in cui i festival secondo il nostro modello ideale non possono prescindere; ora è arrivato finalmente il secondo momento, ovvero quello in presenza (Piero Mantengoli)
Terza edizione ma prima volta in presenza per Solido, che quest’anno inizia la sua avventura nel mondo reale perché appunto qui ha luogo la musica dal vivo e l’aggregazione che essa comporta. Come vi sentite?
Per Solido è come un nuovo start in quanto il festival nelle due edizioni precedenti non era stato pensato in presenza, ma solo in digitale e ciò ci stimola e ci rende molto felici. Concretamente, porteremo appunto nel mondo reale tutto il lavoro di network iniziato oramai da qualche anno dalle nostre tre realtà che convergono in Solido, che ora è un’entità unica della regione Emilia-Romagna (Piero Mantengoli)
Una line-up quest’anno a maggioranza femminile e non programmata a tavolino. Cosa è cambiato in questo breve scorcio post-pandemico in termini di gender e festival? Esiste a vostro avviso un pregiudizio occulto negli ascoltatori maschi sul quale lavorare? Mi immagino la figura del vecchio indie fan cresciuto a band di soli coetanei maschi. Viceversa, di quanto la bontà della musica nei circuiti indipendenti sia sempre stata la sola moneta di scambio. Certo, poi ci sono gli accessi alla musica stessa. Il filtri e le barriere che vengono messi alla base. I pregiudizi di cui sopra quindi…
In questo scorcio post pandemico probabilmente c’è più attenzione in termine di gender nei festival; diciamo che le cose stavano già cambiando nel periodo pre pandemico e dalla pandemia in poi questo aspetto è andato migliorando. Per quello che ci riguarda, siamo riusciti ad allestire una line-up prettamente femminile senza però l’ossessione di dare un numero di presenza per le donne e un numero di presenze gli uomini, ci siamo limitati a selezionare le figure di artist* che ci sembravano di profilo per il nostro festival. Se esiste un pregiudizio occulto da parte di ascoltatori maschi, credo che piano piano scomparirà, perché ora sta diventando normalità vedere in continuità azioni di line-up molto più bilanciate come genere, ed arriveremo prima o poi al punto in cui non sarà più necessario parlare di certi temi (Piero Mantengoli)
Abbiamo il dettaglio del programma dei talk e degli showcase, ma non l’inside view. Cosa li rende speciali? Ce li raccontate con vostre parole? C’è un filo rosso che li accomuna?
La prima cosa che li rende speciali è il fatto che tre festival, con esperienze molto diverse, si siedano insieme per confrontarsi su tematiche non esclusivamente musicali ma fondanti per la realizzazione di una manifestazione che dialoghi col contemporaneo. Alla base del progetto SOLIDO infatti, prima ancora della proposta di musica dal vivo, c’è il confronto tra festival, la discussione e la condivisione di know how. La prima talk sarà una presentazione del Progetto, di cui siamo sinceramente orgogliosi, come è nato e dove vuole arrivare. Le altre tratteranno di due tematiche che oggi rappresentano una sfida nell’organizzazione di un festival: il digitale e il tema green. Lo faremo grazie alla presenza di ospiti esterni a Solido proprio per stimolare riflessioni e interrogativi diversi (Matteo Gozzi)
Manca la domanda a sfondo green. Quest’anno abbiamo Sonitus – Il suono delle piante che porta all’attenzione il tema del cambiamento climatico. Ma c’è sicuramente un discorso da fare lato festival e sul come renderli sempre più green…
L’installazione Sonitus di Giuseppe Cordaro l’abbiamo voluta proporre proprio per portare all’attenzione dei nostri pubblici il tema green. È un’installazione “interattiva” in cui il pubblico interagisce con le piante, modificando l’ambiente sonoro circostante. È significativa proprio perché ciò che si crea è il risultato della relazione tra spettatore “attivo” e ambiente, ed è così anche nei festival in cui il pubblico interagisce e determina il contesto. Parliamo di piccole buone pratiche che, se adottate e proposte al pubblico da un festival che ospita migliaia di persone, allora diventano rilevanti, almeno per le giornate di manifestazione (Matteo Gozzi)
Programma del festival
Venerdì 3 febbraio
- Dagger Moth live set (21:30)
- Leatherette live set (23:00)
- Dj set (00:00)
Sabato 4 febbraio
- Cos’è Solido (talk) conduce Paola Capatti interviene Matteo Gozzi e Arianna Poli (15:30 – 16:00)
- Arianna Poli showcase (16:30 – 17:30)
- Dentro il pensiero digitale talk conduce Davide Ciriello interviene Damir Ivic, Stefano Malosso, Bono –Burattini (17:30-18:00)
- Lyl showcase (18.00 – 19.00)
- Ballare il suono del mondo talk conduce Paola Capatti interviene Damir Ivic, Giuseppe Cordaro (19:00 –19:30)
- Ellie Cottino showcase (22:00-23:00)
- Bono / Burattini live (23:30)
- Napoli Segreta dj set (00:00)