Collettivo uniti da quel suono Jazz che tanto prende e rapisce al futuro per aversi e contestualizzarsi. I Carovana Tabù segnano un altro grande disco dalla loro e pubblicano questo “Miles to Go” che in fondo è un ripercorrere alcuni dei grandi brani di Miles Davis in una chiave personale, dove l’omaggio ha una dimensione personale senza mai edulcorare e deformare la storia e la scrittura, ovviamente. Al servizio del suono anche la splendida collaborazione di Fabrizio Bosso, per niente nuovo all’incontro con i Carovana Tabù… e poi, a chiudere l’ascolto, anche una suite di 3 composizioni originali che di Miles Davis prendono un lato assai meno conosciuto: i dipinti. Tra allegorie visive e sonore, “Miles to Go” sembra davvero un viaggio, molta, moltissima strada da fare assieme…
Di base il Jazz e sue derive resta sempre fuori dagli ascolti comuni. È la scusa buona quella di rispolverare Miles Davis ascoltando questo disco. In particolare che momento della sua vita avete ripescato?
Non abbiamo analizzato Miles con un criterio cronologico, di certo abbiamo attinto al periodo swing e be-bop nei temi. L’ultimo periodo di Miles, quello elettrico, hip-hop e più rock è in misura maggiore più attinente al nostro genere ed è stato dunque di maggiore ispirazione sonora per noi. Miles è stato sempre attento alle nuove inclinazioni ed evoluzioni musicali, arrivando a toccare generi inimmaginabili. Ci piace prendere esempio da lui e da altri artisti che hanno fatto di ciò la loro forza.
Della suite finale, gli inediti, invece a quali pitture vi siete ispirati?
Ci siamo ispirati agli omonimi quadri di Davis. Il suo lato pittorico non è ovviamente altrettanto famoso come quello musicale. Abbiamo dunque voluto dare risalto a questo aspetto che a nostro parere è altrettanto valido e degno di nota. Quale miglior modo di omaggiarlo se non quello di musicare i suoi dipinti?
La copertina di questo disco in particolare da cosa nasce?
Nel significato, volevamo illustrare il nostro viaggio nel mondo musicale come se fossimo con Miles stesso all’interno della sua Lamborghini Miura Verde, in primo piano. Davis ha davvero avuto quell’auto (si noti la targa con scritto “Miles Davis”). Il titolo, “Miles To Go”, si traduce in “molta strada da percorrere” e al di là del nome “Miles”, sta ad indicare la nostra presa di coscienza dell’ancora lungo percorso da affrontare con la nostra musica. Come si può vedere la strada sulla destra verso la città è sbarrata, sarà dunque necessario scegliere la strada sulla sinistra, più lunga e faticosa, nella speranza di centrare il traguardo desiderato. Dal punto di vista grafico volevamo rendere al pubblico un “cartoon” che attirasse per la visione astratta che suscita. Speriamo di esserci riusciti!
https://www.youtube.com/watch?v=34FPrhheJtQ
Ed il suono dei Carovana Tabù: quanto dista dallo scenario firmato da Miles Davis?
Come dicevamo, il Miles “progressivo” dell’ultimo periodo artistico ci ha ispirati molto nel sound. Il funk, l’elettronica, il rock e l’hip – hop fusi insieme possono essere chiaramente ritrovati nella nostra musica. Timbricamente è chiaro che il colore dei fiati si accosta alla musica di Davis, ma non vogliamo assumerci il compito di definirci in questo. Sta all’ascoltatore ritrovarci dove meglio crede. Noi abbiamo le nostre ispirazioni all’interno ed al di fuori di Miles e la decisione di omaggiarlo conferma la presenza della sua musica all’interno della nostra.
Inevitabile non citare Fabrizio Bosso che tra l’altro non è nuovo al vostro percorso. Questa volta perché lui come presenza fissa…?
Nel lavoro per il nostro primo disco, “Point Of View”, Fabrizio ci ha regalato una performance in studio per due brani e due concerti live dai quali abbiamo imparato tanto. Lui dal canto suo è riuscito a trovare la sua dimensione umana e musicale con noi. Questi e vari altri fattori hanno poi fatto sì che per il nostro secondo lavoro abbia accettato di collaborare all’intera stesura del disco. Per noi è stato un onore ed un’occasione di crescita notevole, vista anche la tournée dell’anno scorso fatta insieme. Lo ringraziamo ancora per averci donato un’esperienza incredibile che non vediamo l’ora di ripetere! La riuscita di “Miles To Go” è anche merito suo.
https://open.spotify.com/album/1uPaBaL7H0mtWdK4jeoigD?si=491c334d379a4322