Si intitola “Tutti i fantasmi del Dancefloor” questo terzo disco di inediti firmati dai Prospettive di gioia sulla luna, terzo lavoro che trova la direzione artistica del grande Livio Magini dei Bluvertigo e quel gusto assai losangelino di pensare al dancefloor, nell’intricato quanto mai scontato intreccio con quel modo di fare indie-pop di nuova generazione. Un disco liquido e compatto, vintage dentro le intenzioni anche se, a mio personalissimo modo di pensare al suono, assai futuristico con quel certo impegno di celebrare le origini ma senza esserne schiavo.
Si parte sempre o quasi sempre dall’estetica. Colori pastello, tenui, sul grigio e celeste, e questo mezzobusto che non ha identità. Ci date una chiave di lettura?
Da sempre, le nostre grafiche sono curate dall’artista Toni Zappa. La domanda circa il significato preciso sarebbe dunque da rivolgere a lui. Per quanto ci riguarda, la mancanza di un riferimento preciso e didascalico al disco lo prendiamo come una possibilità in più per aprire lo spazio significativo del nostro lavoro. L’identità opaca del mezzobusto rimanda al Fantasma, all’inafferrabilità.
Che poi tutto questo immaginario non sembra somigliare al suono assai “losangelino” che coccola il disco. O sbaglio?
Dipende. Da un lato hai ragione, ma a noi piacciono molto le contraddizioni.
Da più parti si cita questo disco come la svolta elettronica per il sound del gruppo. A noi sembra quasi un “verso” malinconico e nostalgico ad un periodo più che ad un suono… cosa ne pensate?
Tutto giusto. Il riferimento ai Fantasmi evoca proprio questo. Ad un periodo che fu, che noi per questioni anagrafiche abbiamo sfiorato soltanto, ma verso il quale proviamo molta attrazione.
https://www.youtube.com/watch?v=VBQ9ndETsDs
Decisamente interessante negli arrangiamenti “Non sei tu”. Brano apocalittico, dissonante… queste chitarre che alterano la forma normale. Come nasce?
Il provino, nelle strofe, girava al doppio della velocità. Livio Magnini, in fase di ascolto, ha avuto l’idea di dimezzare i bpm per quelle parti e di riempire di acidità i suoni di batteria e chitarre. Il risultato è stato piuttosto straniante, ma dalle tue parole capiamo che è stata una buonissima intuizione. Ci piace il fatto che tu l’abbia definito apocalittico.
Un video alla fin della fiera?
Per adesso, sul nostro canale YouTube, si può trovare il video di Estate, sempre a cura di Toni Zappa.
https://open.spotify.com/album/1833rX6PL51zNYhrgjXJPR?si=1a810dcd4629402b