Il Governo mette in liquidazione ITsArt, che non ha mai decollato. Ora si lavori al potenziamento, oltre che di RaiPlay sul modello inglese della BBC e/o pubblico-privato francese, modelli vincenti in contrasto alle multinazionali monopoliste, aggregando le produzioni nazionali su un’unica piattaforma in grado di competere con gli over-the-top, per le nuove produzioni musicali, anche su un potenziamento e un palinsesto certo delle Rai regionali con appuntamenti settimanali fissi per valorizzare i festival e gli eventi del territorio regionale insieme a tutte le nuove produzioni musicali che vengono realizzate dagli artisti della regione. Vi e’ infatti uan ricchezza di proposte da parte di produttori, promoter e artisti di ogni singola regione che al momento viene intercettata solo parzialmente dalle sedi delle Rai regionali e dai Tg regionai. L’auspicio è che tutta la Rai compresi i grandi canali generalisti e RaiPlay e in questo caso anche le Rai regionali con dei fondi dedicati magari in collaborazione con le singole Regioni aprano realmente le loro porte ai progetti della musica, festival e artisti indipendenti ed emergenti del loro territorio e alla loro amplissima pluralità di proposte musicali che va oltre i pochissimi generi proposti dal mainstream delle major, un’apertura del servizio pubblico che sia di esempio anche per le radio e tv private. Per le Rai regionali si tratta di aprire una finestra quotidiana a conclusione dei Tg regionali quotidiani e di allestire nel fine settimana una rubrica settimanale di appuntamenti di musica dal vivo e di uscite discografiche
Un’apertura che si deve realizzare con incontri e progetti concreti presentati da realtà musicali indipendenti non legate al circuito delle major. Infatti, sono molto preoccupanti i dati degli artisti presenti in Rai, soprattutto in tv, durante le Festività. Dal 24 dicembre al 7 gennaio sostanzialmente tutti gli artisti e i brani presenti in Rai nei programmi musicali, in festival, concerti e/o tra gli ospiti erano quasi tutti esclusivamente artisti legati alle major se si esclude qualche rara finestra e rara nicchia di ascolto e di approfondimento. Serve un’inversione di tendenza decisa e visibile che porti a una presenza di quote di artisti provenienti esclusivamente dal mondo delle imprese musicali italiane almeno pari al 40% come nei Paesi avanzati ad alto tasso di proposta di musica nuova e di qualità. Un maggiore servizio pubblico delle Rai regionali a favore dei festival e dei contest e degli artisti di ogni singola Regione, valorizzando cosi anche tante singole musiche regionali di grande qualita’ e di successo anche all’estero, amplierebbe enormemente le finestre di opportunita’ per tali realta’ che rappresentano l’80% delle produzioni realizzate oggi in Italia ma che arrivano nei grandi media mainstream con una percentuale che non supera mai il 10% ad essere ottimisti
RETE DEI FESTIVAL
Coordinamento della Nuova Rete dei Festival e dei Contest
Con oltre 100 Festival e Contest aderenti in tutta Italia