A volte una bella immagine è così espressiva che ci sembra di “sentirla”: in alcuni casi questo accade sul serio, grazie all’incontro fra arte e tecnologia e in nome di un messaggio così potente da “gridare”.
A Noto, nella capitale europea del Barocco a 30 km da Siracusa, è stato installato il primo smart wall sonoro d’Italia: un mosaico in bioresina di 31 mq riproducente una foto d’autore accompagnata da una traccia sonora, un esperimento multimediale molto interessante, che restituisce un’esperienza suggestiva e toccante. Dall’unione di questi due potenti linguaggi riusciamo a sentire visivamente il grido di dolore dei ghiacciai che si sciolgono per effetto del riscaldamento globale.
L’opera è infatti rivolta alla sensibilizzazione sul tema ambientale ed è stata promossa dalla no profit italiana Yourban2030 in collaborazione con Graffiti for Smart City: lo smart wall è stato inaugurato l’11 dicembre sui muri della stazione di Noto, l’immagine riprodotta sul mosaico è di Claudio Orlandi, mentre la traccia audio è stata curata dal sound designer Alessio Mosti.
La foto riproduce il ghiacciaio del Rodano, in Svizzera, attualmente protetto da una “coperta termica” che ne previene ulteriori distruzioni: ad accompagnare l’immagine un suono terribile e affascinante, dal punto di vista sonoro, come quello dello sgretolamento dei ghiacciai registrato, ripetuto e reso musica.
La traccia audio si chiama Katabasis ed è il risultato del materiale registrato in Antartide da Mosti seguendo il collasso delle piattaforme di ghiaccio, che è stato poi manipolato ed inserito all’interno di una composizione elettroacustica di 8 minuti e 22 secondi.
Il sound designer ce l’ha raccontata così: “Katabasis è il mio contributo per lo smart Wall realizzato per il Festival del cinema ecosostenibile Vision2030 in collaborazione con gli Yourban2030. È il risultato di una lavorazione su campioni sonori rilevati direttamente in Antartide il suono dei ghiacciai che si sciolgono è stato manipolato timbricamente fino a diventare melodia, armonia, parti ritmiche – quindi propriamente musica ed è la mia interpretazione su questo fenomeno del calving, appunto: il distaccamento di grandi porzioni di ghiaccio che vanno a sciogliersi. È la mia interpretazione emotiva quindi di questo fenomeno così così drammatico ma personalmente ho voluto lasciare spazio anche a qualcosa di più luminoso e, quindi, a un senso di speranza. È possibile ascoltare questa traccia direttamente inquadrando lo smart Wall… è stato un piacere sonorizzare l’opera fotografica di Claudio Orlandi”
Un esempio interessante di dialogo fra due forme artistiche che si sono fuse in una grande opera d’arte pubblica, permanente e sostenibile, che resterà sui muri della stazione di Noto a testimonianza, non ignorabile, di quanto sta accadendo sul nostro Pianeta.