In occasione dell’uscita dell’album d’esordio dei Tidal Frame, scambiamo due parole con la rock band abruzzese sull’album omonimo, edito da Vrec e prodotto da Pietro Foresti. Se adorate Muse, Placebo, The Rasmus apprezzerete le forti sonorità del gruppo: scopriamoli insieme.
Ciao! Benvenut* nel Meiweb, per i lettori che non ti conoscono: raccontateci di voi e della vostra passione per la musica?
Siamo 4 ragazzi della provincia di Teramo, ci conosciamo da tanto tempo, da quando ancora ognuno di noi faceva parte di altri progetti. Da quando è iniziata la band al disco di debutto sono passati anni di sala prove e live, durante il quale si faceva sempre più forte l’esigenza di produrre qualcosa di nostro. Il linguaggio comune lo abbiamo trovato durante questo percorso, in cui è stato possibile concentrare le nostre influenze personali, seppur diverse tra loro, riversandole nelle tracce di questo album.
Il tuo vostro singolo “Waiting for Nothing” è appena uscito insieme all’album. Come nasce? Da cosa hai tratto ispirazione?
L’ultimo singolo nasce dalla necessità di esprimere la nostra frustrazione riguardo l’influenza che hanno i media nella vita delle persone, di come questi strumenti potenzialmente benefici in realtà vengano utilizzati per condizionare negativamente le scelte e le inclinazioni, degli standard in base ai quali viene stabilito chi è “cool” e chi non lo è, annientando ogni scintilla di individualità. La canzone nello specifico condanna il ruolo dei media come livellatori sociali, e rivendica il diritto di assomigliare a sé stessi.
Link video https://youtu.be/BsdR4_- a4pI (esce il 16 novembre)
C’è un filo conduttore che lega i vostri brani?
Sì, le nostre canzoni parlano ognuna di un soggetto specifico, e ciò che accomuna tali soggetti è la condizione di svantaggio o difficoltà in cui si trovano, una vulnerabilità che, in base alle
differenze individuali, può essere utilizzata come carburante per rinascere, uno strumento di
conoscenza e consapevolezza di sé, o un motivo per cercare un in essa una identità o un riparo.
Abbiamo scelto di dar voce ai sopraffatti dalle logiche della prevaricazione, a chi viene lasciato
solo, a chi di solito non viene scelto come protagonista di una storia.
Ci sono nuovi progetti all’orizzonte?
Ci stiamo attualmente preparando per suonare dal vivo, abbiamo già fatto qualche concerto di
rodaggio dopo essere stati fermi per diverso tempo a causa della pandemia. Inoltre non
trascuriamo mai il focus principale, che è quello di portare sempre nuove idee e di svilupparle
insieme, che si tratti di composizioni musicali o di contenuti per i social media.
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