Serepocaiontas, moniker di Serena Ionta, è conosciuta ai più per essere la ragazza con l’ukulele e i suoi tutorial per suonare questo strumento. L’abbiamo potuta ascoltare in versione estiva con il suo primo singolo inedito “Limonata”, prodotto dal DSonthebeat, produttore che l’ha accompagnata anche nella sua canzone dai tratti invece più invernali, senza però essere troppo glaciali.
Stiamo infatti parlando del nuovo singolo uscito il 21 ottobre e distribuito da ADA Music Italy dal titolo “Eschimesi”: una ballad semimalinconica che racconta le sensazioni di un bacio mai dato e di un amore non corrisposto. A fare da sfondo una Milano autunnale.
Noi abbiamo intervistato l’artista per farci raccontare qualcosa in più sul suo progetto in ascesa!
https://open.spotify.com/track/5G3T5ETovffghUBQJPptEr?si=efb0adca2e3b485c
Ciao Serena, benvenuta! Il 21 ottobre pubblichi il tuo secondo singolo “Eschimesi”, ti va di raccontarci come nasce?
Eschimesi nasce da una riflessione sull’amicizia fra uomo e donna, che a volte almeno per uno dei due si evolve in un altro sentimento. Questo porta inevitabilmente a momenti di imbarazzo e di divergenza, a baci mai dati che rimangono sulla punta del naso… un po’ come quelli che con semplicità definiamo ‘da Eschimesi’.
Volendo associare i tuoi brani a delle stagionalità, possiamo dire che “Limonata” sta all’estate come “Eschimesi” sta all’inverno?
Sì, anche se ho in programma di rincarare un po’ la dose per l’inverno con un altro brano che ci scalderà ancora un po’! Ma niente spoiler!
Serepocaiontas sei nota anche per i tuoi video tutorial per l’ukulele, strumento che ritroviamo infatti nel tuo singolo d’esordio, ma non in “Eschimesi”: a cosa è dovuta questa scelta?
Semplicemente per Eschimesi io e DSonthebeat, il produttore con cui collaboro, abbiamo optato per una produzione più matura. Il programma iniziale era quello di inserire una traccia di ukulele, ma ci siamo resi conto che il brano stava già su benissimo con l’arrangiamento di chitarra di Marco Torresan, che ha registrato con noi. L’ukulele comunque non esce di scena! Sarà senz’altro presente nei prossimi brani, e mantiene la sua funzione centralissima su tutti i miei canali social.
Ci sono degli artisti a cui ti ispiri maggiormente o che comunque sono stati importanti in questi mesi di creazione?
Sì, come sempre le mie reference sono un mix che viene un po’ dal mondo dell’indie italiano e un po’ dalla cornice più internazionale del jazz. Per questo brano, fra le altre reference, ho preso ispirazione dalle sonorità di alcuni brani di Calcutta e da quellI più lounge di Laufey.
Hai inoltre partecipato alla colonna sonora dell’ultimo film di Walter Veltroni, “è stato tutto bello”: cosa ti porti dietro da questa esperienza?
Si tratta di un ricordo per me speciale. Walter Veltroni mi ha trovato per caso su Instagram ed è stato emozionante essere contattata da lui, conoscerlo e poter partecipare alla colonna sonora del film. Partecipare alla proiezione del film con lui in sala è stato molto bello, il film è un piccolo capolavoro.
Pensi che continuerai a scrivere musica anche per i film?
Sarebbe bellissimo, quindi lo spero.
Prima di salutarci ti chiediamo se hai in cantiere qualche prossimo lavoro che puoi svelarci!
Niente spoiler ma come accennavo prima c’è qualcosa che bolle in pentola per riscaldare ulteriormente l’inverno in arrivo!