♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Beatrice Campisi.
Ciao, sono Beatrice Campisi, una cantautrice siciliana di trentadue anni, trapiantata a Pavia. - Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Gondole di carta”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
“Gondole di carta” è il terzo singolo (con video) tratto dal mio nuovo disco, “Ombre”. Ho composto questa canzone in un momento di estrema fragilità, quasi come un mantra per “lasciare andare” il peso che mi attanagliava. In quel momento mi sentivo simile a una barchetta di carta, trascinata dal mare, senza appigli. Ho creduto (e sperato) che pubblicare questo brano potesse aiutare altre persone a vivere il cambiamento, “lasciando scorrere via” il passato. Per quanto riguarda i risultati ottenuti, forse sarebbe più opportuno riferirmi all’interno album, che è stato favorevolmente accolto dalla critica, vantando belle recensioni e interviste su riviste specializzate (es. “L’Isola che non c’era”; “Rockit”; “Vinile”; “Musica Jazz”; “Mescalina”; “Smemoranda”, etc.), e permettendomi di viaggiare in tutta Italia con #ombretour2022.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Perché è scritta in modo sincero e personale ed è realizzata con la massima cura possibile.
- Sei mai stata definita la copia di qualcuno?
No, mai. - Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Io vivo per la musica e amo le mie canzoni, perché ognuna rappresenta un piccolo scorcio su un immenso panorama, che è l’intreccio fra la mia vita e le storie che mi circondano.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Vedo il cielo azzurro con qualche nuvola bassa e il verde degli alberi. - In passato ho avuto il piacere di apprezzare il tuo talento con “Cummaredda” e “Cambiamento” (ci hai regalato una bellissima versione Live in Studio per MEIforPeace, ancora grazie!!!). Ti va di raccontarci qualche aneddoto su queste due hit?
“Cambiamento” è il primo singolo di “Ombre” ad aver visto la luce, ed è anche la traccia di chiusura del disco. Ricordo bene il giorno in cui l’ho scritta: ero in commissione agli esami di licenza media (insegno italiano agli stranieri) e all’improvviso mi è venuta in mente la melodia del ritornello e l’argomento di cui sentivo impellente bisogno di parlare, cioè l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto verso tutti gli esseri viventi. Così sono andata in bagno e ho registrato con il telefono l’incipit del brano, che poi ho ultimato quella sera stessa a casa. Ricordo con piacere e affetto anche il clima di condivisione durante le riprese del videoclip (di Lù Magarò), che propone una coreografia originale interpretata dal ballerino Christian Fagetti e incentrata sullo scontro/incontro di luci e ombre, di bianco e nero.
Su “Cummaredda” ci sarebbero tante storie da raccontare, ma forse la più suggestiva riguarda il ricordo di mia nonna, che mi cantava questa filastrocca (inserita poi come ritornello e special della mia canzone) e mi faceva sognare un tempo lontanissimo, in cui le bambine battezzavano la bambola dell’amica e diventavano sorelle d’anima per l’eternità.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Non mi sembra di avere una canzone preferita in senso stretto, ma sento che i brani in dialetto (su tutti “Luna lunedda” e “Cummaredda”) rispecchiano un lato di me molto autentico, attaccato alle radici, portatore di una potenza ancestrale. - Se dovessi definirti con un genere musicale, che genere d’artista sei?
Direi prevalentemente folk, con influenze molteplici, che vanno dalla canzone d’autore al jazz, dal rock al pop. - Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Domanda difficile! Devo dire che sono stata molto fortunata a questo proposito, perché ho quasi sempre suonato in contesti interessanti e stimolanti. Volendo citare una, fra le varie, belle esperienze vissute, ricordo con piacere l’apertura a Sergio Cammariere all’Osteria delle Dame di Bologna, in occasione del “Tenco Ascolta”.
- Qual’è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Non essere riuscita a pubblicare il mio primo disco quando avevo vent’anni e aver smesso di scrivere per un paio d’anni, a causa di questa delusione. - Artisticamente parlando, cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Credo la difficoltà per gli artisti medio-piccoli (dei quali mi sento di far parte) di trovare uno spazio confortevole dove proporre la propria musica.
- Quanto è versatile la tua voce? Ti diverti di più a cantare in Siciliano oppure in Italiano?
La voce è stata da sempre il mio strumento prediletto, che ho studiato e curato nel corso degli anni (approfondendo anche strumenti complementari come chitarra e pianoforte). Come dicevo prima, probabilmente il dialetto fa emergere il mio lato più verace, ma l’italiano è la mia lingua madre, mi permette di comunicare, di far arrivare il mio messaggio a più persone, quindi non so proprio scegliere quale sia la mia lingua d’elezione. - Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Samuele Bersani, Cristina Donà e, se potessi tornare indietro, Franco Battiato.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Pinella, la mia cagnolina, che viene a tutti i concerti e mi dà opinioni sincere sulle nuove composizioni, rotolandosi in modo nervoso quando non le piacciono.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
#ombretour continuerà per tutto l’inverno, facendo anche una piccola incursione all’estero (a breve pubblicherò sui miei social il calendario autunnale, ma non posso ancora spoilerare nulla)! - Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Un saluto in musica a tutti i lettori del MEI dalla “Cummaredda” Beatrice Campisi. Potete ascoltare le mie canzoni su tutte le piattaforme di streaming e acquistare i miei due dischi sia online (in copia fisica o digitale), sia venendomi a trovare a un concerto (calendario in costante aggiornamento su tutti i miei social). Vi consiglio anche di iscrivervi al mio canale YouTube per guardare in anteprima i video in uscita!
Gondole di carta di Beatrice Campisi è presente in AIA Artists for Spotify Vol.8 https://open.spotify. com/playlist/ 0dRuUsjqRl4HNWJpvtwjOV