Esce venerdì 7 ottobre 2022 “Ciabatte“, il singolo di debutto di PIER.
Un nuovo nome che si impone nella scena indipendente, cantautore e produttore polistrumentista che con la sua “Ciabatte ci racconta la fine di una lunga relazione. Le immagini malinconiche del testo trascinano subito la canzone attraverso una serie di ricordi sbiaditi: momenti bellissimi di una vita insieme che però, sovrastati da un muro di discussioni, traumi, difficoltà di dialogo, a un certo punto non bastano più per andare avanti. La decisione di lasciarsi corrisponde alla rinuncia a tanti sogni e promesse, e la canzone attraversa quel momento in cui, passato il primo mese da soli, ci si rende conto che le piccole cose che si condividevano in casa non fanno più parte della propria quotidianità, lasciando la consapevolezza di un vuoto da colmare. Il brano è la prima tappa di un progetto più ampio che vedrà una canzone per ogni fase dell’amore. Il brano è prodotto da PIER stesso.
Abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui.
- Leggiamo che questo primo singolo è solo la prima tappa di un progetto più ampio. Hai voglia di farci qualche anticipazione a riguardo?
Ho accumulato tantissime canzoni in questi anni, ci saranno diversi fili conduttori: le prime che pubblicherò riguardano alcune fasi tipiche delle storie di coppia. Ho cominciato con un brano sul primo mese post-rottura…i prossimi parleranno di altri momenti, ce ne saranno di dolci e di amari.
- Da dove nasce la tua fascinazione per il giallo e i limoni?
In generale sono un grande amante della frutta, ne mangio tanta. La frutta autunnale mi ha messo sempre a dura prova: ho rischiato l’overdose da mandarini moltissime volte, ma anche con i cachi-mela ci sono andato giù pesante. Comunque, avrei volentieri scelto volentieri il mango, ma i limoni erano sicuramente una soluzione più eco-sostenibile.
- Il tuo percorso con la musica inizia con il pianoforte. Quali strumenti suoni attualmente? E su quali non hai mai messo le mani, ma ti piacerebbe?
Sono passato per chitarra, basso, sax, percussioni varie. Ho inciso anche un brano da batterista, ma era una roba semplicissima, non ripeterei l’esperienza…ahah! Mi piacerebbe tanto saper suonare l’armonica a bocca ad alti livelli, è uno strumento che mi mette sempre la pelle d’oca.
- Hai mai ringraziato tuo zio per quella tastiera? Che ne dice lui di “ciabatte”?
Certo, anche lui si dilettava a suonare e di tanto in tanto jammavamo quand’ero piccolo. Ho perso le sue tracce, non lo sento da anni ormai. Non saprei cosa aspettarmi riguardo il pezzo, è un tipo dai gusti imprevedibili…ahah
- Con quali artisti sei venuto in contatto al CET di Mogol?
Ho conosciuto tantissimi cantautori emergenti per i quali mi sono calato nei panni di produttore/arrangiatore: fra questi ho collaborato con Moscardi, marasmo, foreman, Imperatore, Stanislao, ed altri le cui canzoni usciranno presto. Inoltre dall’incontro con Giuseppe Barbera (mio docente al CET) è nata anche una splendida collaborazione nel disco “Ero Romantica” di Arisa, in cui ho diretto gli archi del brano “L’Arca di Noè”, scritto da Giuseppe Anastasi.
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