“LILITH“, disponibile da venerdì 14 ottobre 2022 su tutte le piattaforme digitali è il nuovo e secondo album di Decrow, è la bibbia dell’amore giovanile e rappresenta tutte le sfaccettature della relazione con una donna demone sullo sfondo di una Roma / Gotham City. Lei: una fem fatal narrata diversamente in ogni brano presente nel disco, capace di donare amore, ma quando vuole disgrazia e disperazione. “LILITH” è un viaggio nella testa di Decrow, un film fatto di atmosfere diverse e sbalzi di energia come essere su una Roller Coster.
“GOTHAM CITY” è la main track del disco perché parla di una storia d’amore che nasce e finisce in una serata di eccessi nel quartiere di San Lorenzo a Roma che, con la sua sopraelevata e la magica atmosfera dark, ricorda a Decrow la città natale di Batman. “Gotham City” è un brano rock/punk per chi vuole urlare la notte nel pieno di una serata a base di sregolatezza e divertimento.
Ed ecco cosa ci siamo fatti raccontare!
- Chi è Lilith, a cui hai deciso di dedicare il titolo del disco? Hai mai avuto al tuo fianco una donna che si avvicinasse a questa “temuta e amata” Lilith? Lilith Come Adamo è stata creata dalla polvere a differenza di Eva creata dopo da una costola di Adamo, come dice la mitologia. È stata esiliata perché non voleva sottostare al volere di nessuno. Voleva gli eccessi e non voleva privarsi di niente, così fuggi nel mar rosso, dove iniziò il suo regno. Quindi si “Lilith” è il tipo di donna che mi intriga, ma allo stesso tempo la rivedo in me stesso. Sono mai riuscito a non fare solo ciò che volevo nella vita. Ogni cosa, accendone i pro e i contro.
- Quali sono gli aspetti di Roma che la fanno avvicinare a Gotham City?
Il quartiere in particolare è San Lorenzo, che non è il mio quartiere perché io sono in periferia, ma èun quartiere che amo, dove ogni sera si fa festa per strada. Ma allo stesso tempo a un mood super Dark la notte, per la quantità di pazzi che ci bazzicano, per gli eccessi, e anche per i palazzi che ci sono. In più come a Gotham ci sta una sopra elevata che passa a veramente pochi metri dalle finestre dei palazzi. Una croce per i poveri che ci abitano ma è comunque suggestiva per i miei occhi. - Hai esordito nel 2017, ma che cos’è accaduto prima di allora?
Prima ho avuto alti e bassi. Nel senso, faccio musica da tanti anni dal liceo, ma ho sempre cambiato stili e approcci perché non ho mai avuto chiaro cosa fare della mia musica. I miei assurdi sbalzi di umore me li portavo anche nella musica quindi non ero troppo settato. Poi a un certo punto aggiustata un po’ la mia vita, ho iniziato a seguire la mia strada che poi era il genere che mi ha avvicinato alla musica, il Rock. Dovevo solo mettere apposto la mia vita. - Con la scrittura in italiano, non hai mai paura di esporti e che emergano lati di te che non vuoi condividere?
In questo probabilmente l’inglese è meno diretto. Io scrivo in italiano, perché amo la lingua italiana e non pensò sia vero che è meno musicale dell inglese. Ogni tanto uso qualche termine che mi suona bene ma in linea di massima scrivo in italiano. Dal momento che droppo un pezzo non ho paura di espormi in niente, accetto tutto. - E dal vivo?
Primo appuntamento al Monk di Roma per la Wendy Night il 1 novembre . Presento “Lilith” e oltre a me si esibiscono altri 7 artisti, tutto full band. A me piace chiamarlo “il nuovo woodstock”. Dopo di che mi esibirò a Milano il 18 ottobre per la Emo Night al Leggend Club. E c’è ne saranno tante altre.
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