L’ospite di oggi della #NewMusicThursday è Giovanni Paura. Definirlo un rapper è restrittivo e con il singolo Cleopatra ce lo dimostra. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
Ciao Giovanni! Cleopatra è il tuo nuovo singolo: più il pezzo va avanti e più capiamo che si tratta di una storia vera. Quando e come è nata la canzone? E la storia…
– La canzone è nata come conseguenza della storia che avevo vissuto. Era il periodo della prima quarantena e stavo coltivando un rapporto malsano con una ragazza, dovuto anche al fatto che, per cause di forza maggiore, non potessimo incontrarci. Una sera, girando su youtube, ho trovato questo type beat funk e in due ore è nata tutto. La canzone ha avuto un epilogo felice, la storia, beh, un po’ di meno.
Il pezzo ha un sound un po’ diverso dalle tue precedenti produzioni, possiamo dire anche parecchio distante dalla scena rap attuale (tutta trap e drill), forse più vicina all’old school, sicuramente con aperture verso altri generi. Tu come la vedi?
– Penso che la musica rap abbia diverse sfaccettature, ma, io, personalmente, mi sento più affine ad un sound vecchio stampo. Non mi sono mai sentito pienamente un rapper, seppure, come ho già anticipato, ho sempre apprezzato questo genere musicale; ho sempre cercato di sperimentare qualunque cosa mi passasse per la testa, scoprendo, da un punto di vista artistico, la chiave migliore per esprimere e divulgare un determinato messaggio. E continuerò sempre a farlo.
Con chi hai collaborato per Cleopatra?
– Cleopatra è prodotta e arrangiata da Nicola Panzanini, un musicista fortissimo che ho conosciuto grazie a Fabrizio Perdomi, il mio manager. Nicola è riuscito a comprendere a pieno la mia idea e rielaborarla nella modalità migliore possibile, riuscendo a far sì che il pezzo suonasse esattamente nel modo in cui l’avevo pensato.
La copertina è molto particolare. Ci spieghi il suo significato?
– Nella copertina c’è la mano di Sofia Lorenzo (Seglitchea), 3D artist di Milano. Abbiamo cercato di rappresentare in un modo semplice e chiaro il contenuto della canzone. Troviamo, infatti, una ragazza in primo piano che, per l’appunto, è la Cleopatra di cui si parla. Abbiamo deciso di raffigurare solo il viso per rendere più forte l’impatto con il pubblico. Neanche il colore della pelle è casuale, e credo si possa intuire il perchè.
Quanto è importante per te l’immagine?
– L’immagine, nel panorama odierno (e mi duole dirlo), fa moltissimo. Mi duole dirlo perchè quando si parla di musica si dovrebbe dare per scontato che quest’ultima sia la cosa principale, ma più passa il tempo e più mi accorgo che non è così. Avere dei particolari che ti distinguono dal resto è importante ed ho sempre visto l’unicità con un valore aggiunto, ma, mi sembra, che negli ultimi tempi si faccia più caso a chi produce un materiale artistico piuttosto che al suo prodotto; ed è triste.
Dopo questo singolo dobbiamo aspettarci un disco, un EP e che altro?
– La musica c’è, e questa è la parte fondamentale. Dobbiamo solo capire in che modo valorizzarla al massimo così da poter condividere un prodotto più che valido. Una cosa è certa, non mancheranno le sorprese.
Marta Scaccabarozzi – 19 Media Agency