Questo è Luigi Boggio, anche se oggi non deve più compiere la veneranda età degli 80 anni; è, infatti, rimasto quel giovane che nella drammatica estate italiana del 1960 fece la sua “scelta di vita”.
La connotazione d’abito credo serva perfettamente a circoscriverne bene due fondamentali caratteristiche.
Da una parte la formazione generazionale, legata agli importantissimi anni della nostra “ricostruzione”, i duri e lunghi anni ’50, che sfociarono – appunto – nelle tragiche contraddizioni della bieca violenza repressiva del Luglio ’60, in Sicilia e in tutta Italia.
Da tutto questo, e altro ancora che maturava “sottopelle” nella società nazionale esplose quello straordinario movimento giovanile, di cui lo studente Luigi – in quel di Messina, dalla natia Nicosia – fu parte attiva, vestendo le celeberrime “magliette a strisce”, emblema colorito e gioioso – bandiera vivente e vissuta – di una nuova Italia, laica e moderna, non ideologica ma piena di ideali, ormai lontana dal ’45 e non ancora vicinissima al ’68, che voleva – definitivamente – chiudere i conti con l’oscurantismo reazionario di polizia scelbiana, Dc anticomunista e Chiesa pacelliana.
Dall’altra parte, anche per chi l’abbia conosciuto solo negli ultimi anni, o ultimissimi decenni, l’On. Boggio non è mai stato un “parruccone” (questo proprio no) da giacca e cravatta – dico Onorevole eh – ma l’amico con abiti informali che anche nella sua “terza stagione” di vita non ha, mai, tolto di dosso le magliette colorate e a strisce.
Ecco chi è l’Autore delle Note che seguono, delle pagine che vi accingete a leggere.
L’ho conosciuto nel 1983 – prima era solo il nome di un dirigente regionale del mio Partito – grazie alla proverbiale “eterogenesi dei fini”; non rieletto, un po’ a sorpresa, in Parlamento (altro che grillino, al buon Luigi è stato destinato solo un mandato), arriva a Catania, nella Segreteria della Camera del Lavoro. Ma è solo nel 1987, con la sua Segreteria del PCI catanese, che nasce la nostra frequentazione e amicizia: fatta di libri, film, concerti, “cene tra amici” e – certo – anche di riunioni politiche, Congressi, campagne elettorali, etc. Nonostante l’ingloriosa e, forse, inevitabile fine – a cui ci opponemmo, comunque, con tutte le nostre insufficienti forze – di quell’amatissimo Partito, ormai più di 30 anni fa, quell’amicizia non si è mai interrotta.
Prima di chiudere questa presentazione, ancora poche parole per cercare di capire meglio chi è il Nostro Autore.
E lo farò con l’aiuto di due aforismi di Franz Kafka: “chi cerca non trova, chi non cerca viene trovato”.
Luigi, fuor di metafora, non ha “cercato” di candidarsi, non ancora 27enne, nelle Liste per la Camera del Pci, ma è stato “trovato” da quel grande Partito per le battaglie che aveva cominciato a condurre, addirittura tra i giovani di leva.
Luigi non ha “cercato” l’amicizia del grande filosofo veneziano (Massimo Cacciari) o dell’illustre giurista catanese (Pietro Barcellona), ma è stato da loro “trovato” – in quel “gruppone” di oltre 200 deputati comunisti, per il suo inconfondibile spirito creativo e libero, nel lontano 1979, a Roma; Luigi non ha “cercato” di diventare Segretario del PCI a Catania, ma è stato “trovato” – per la sua affidabilità e autorevolezza – da quel Partito e, poi, tanto stimato e, anche, combattuto.
Certo, nella vita si vieni “trovati” solo se uno “c’è” e Luigi, come la famosa Acqua di un manifesto che volle assolutamente far stampare a caratteri cubitali per la Federazione provinciale del Pci etneo, c’era sempre e, ancora, “c’è” (non voglio mica essere blasfemo eh…).
Per chiudere, davvero, con il secondo aforisma kafkiano: “nuotare controcorrente per il piacere di essere sorretti.”
Ecco cosa è stato “il secolo breve” di Luigi Boggio, “nuotare sorretti”: in direzione di un Paese – dall’adottiva Lentini all’intera Sicilia, dall’Italia al mondo intero – di un approdo, migliore.
Nuotando, e non solo ad Agnone o Brucoli, sì controcorrente, ma sempre sorretto – con piacere – dalla stima e dall’affetto di tanti amici e compagni. Sapendo che – nella costante e perenne prospettiva del lavoro e della libertà – verrà, sempre, trovato: anche dai “venticinque” lettori di questo libro. Buona lettura a tutti voi e, ancora, buona scrittura a Luigi!
E, soprattutto, grazie.
L’autore
Luigi Boggio
Luigi Boggio è nato nel 1942 a Nicosia (Enna), è stato segretario della Camera del lavoro di Lentini e successivamente segretario provinciale della Camera del Lavoro di Enna. Deputato alla Camera, segretario della VIII Legislatura della Repubblica italiana Commissione parlamentare per l’esercizio dei poteri di controllo sulla programmazione e sull’attuazione degli interventi ordinari e straordinari nel Mezzogiorno (1979-1983). È stato nel PCI (Partito Comunista Italiano). Ha svolto attività politica oltre che a Enna, anche a Catania, e a Palermo nella Segreteria regionale del PCI. Ha partecipato alla campagna nazionale contro i missili a Comiso. Si è occupato di sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia, e difesa della legalità contro le mafie.
Luigi Boggio scrive per Girodivite, per cui cura la rubrica “Qualche parola”.
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