♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è
Sono una cantautrice, quello che faccio è scrivere canzoni e cantarle e più faccio concerti, più ne vorrei fare e più mi sembra che sia la cosa giusta per me. Sono nata a Padova, ho iniziato a scrivere abbastanza presto, ho studiato canto con molti insegnanti privati, prima tra tutti Marina Bartoli che è stata la prima persona a dirmi di uscire dall’aula e cantare per altre persone. Quando poi ho incontrato Andrea Barin nel 2017 ho finalmente iniziato a capire come strutturare il mio lavoro per farlo crescere, abbiamo autoprodotto un album insieme e poi nel 2019 sono entrata in studio per Alka Records sotto la guida di Michele Guberti, con lui è nato l’ep Passi Piccolissimi e anche il mio ultimo singolo “Le cose che di me non vanno bene”. - Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Le cose di me che non vanno bene”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Le cose che di me non vanno bene parla di un momento in cui guardandomi allo specchio non riuscivo a vedere altro che difetti fisici e improvvisamente non ero altro che quello, un corpo difettoso, niente di quello che avevo costruito, nessuna delle persone che mi vuole bene, nessun traguardo raggiunto riusciva a competere con la sensazione di inadeguatezza che mi procurava il mio corpo. Quando riesci a guardarti dalla giusta distanza lo sai che non esiste uno specchio che possa ritornare un’immagine completa di te, come persona intera, corpo, sangue, anima, pensieri, siamo tutto e troppo spesso l’unico problema che ci facciamo è entrare dentro ad un paio di jeans. Quanto tempo passiamo invece a controllare se stiamo bene? Se stiamo crescendo, evolvendo, migliorando? A volte il mio corpo mi pesa, vorrei essere solo il resto, solo i pensieri e le emozioni e in questa canzone vorrei solo restituire la fotografia di come mi sentivo e di come penso ci sentiamo spesso in tanti, perché ci possiamo sentire sbagliati e sarebbe importante ricordarsi che è solo un momento e non dura per sempre. - Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
L’unica ragione che mi viene in mente è perché gli piace quello che faccio e ci trova qualcosa dentro, qualcosa che gli serve. Una ragazza dopo un concerto mi ha detto “ti sento tanto” e questo penso sia il motivo più bello.
- Sei mai stata definita la copia di qualcuno?
Non che io sappia. - Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Più delle canzoni forse vale la vita che c’è dentro e che c’è dietro e quindi mi sembra che siano tutto quello per cui valga la pena lottare. - Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Certo, lo trovo sempre un gioco divertente e sono una campionessa nel trovare draghi nelle nuvole! Stamattina però c’è la testa di un cane e un paio di balene e tutto lo spazio del mondo. - Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Proprio come con i figli non c’è una preferita ma a seconda del momento mi sento più vicina ad una piuttosto che ad un’altra, mi piace vedere come evolvo e come nel tempo anche le canzoni si evolvono con me.
- Quanti strumenti musicali suoni?
Suonacchio il pianoforte ma credo che il mondo sia già pieno di musicisti bravissimi per cui non servo io 🙂
Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Sicuramente sarà sempre il prossimo concerto che farò perché ho questa tendenza pericolosa a proiettarmi in avanti e a volere sempre qualcosa di più, però l’ultimo concerto fatto a casa con i miei amici a cantare sotto il palco sono sicura che me lo porterò nel cuore.
- Qual’è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Forse potrei dire il non aver cominciato prima ma in realtà so che ho fatto e che sto facendo il mio percorso e che è l’unico che avrei potuto fare.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Non poter fare, mi ha fatto sentire impotente e persa. - Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Il mio fan più fedele e sincero è chi mi segue perché la mia musica gli piace e perché trova qualcosa dentro alle mie canzoni che lo fa sentire capito. Se devo scegliere una persona direi mio papà però non posso garantire sulla sincerità. - Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Continuiamo con i concerti cercando di arrivare il più possibile dappertutto, l’unico desiderio che ho ora è quello di suonare, incontrare persone nuove, fare musica. Sentire che la vita scorre di nuovo. - Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Ciao, grazie di averci letto fino a qui! Mi potete trovare su instagram come @ang_elae ma anche su Facebook, Spotify e Youtube. Vi aspetto ai concerti così ci conosciamo!