Nel salone comunale di Forlì da questo sabato 3 settembre fino all’11 del mese vi aspetta una mostra mai vista prima, di un maestro e un personaggio chiave della storia del Novecento, Secondo Casadei, lo Strauss di Romagna che ha reso POP la musica folkloristica romagnola!
“In un tracciato ricostruito all’interno del Salone Comunale, in Piazza Saffi, ne seguirete la biografia attraverso cose mai viste: lo spartito manoscritto dalla sua prima composizione e quello di “Romagna mia”, la scultura dedicata a “Un bes in bicicleta”, canzone che, negli anni Trenta, rivoluzionò il costume in campagna, gli abiti di Arte Tamburini, la prima cantante donna di un’orchestra romagnola, nel 1952…”
Parla Mario Russomanno, giornalista e curatore della parte narrativa e l’individuazione di opere della mostra dal titolo “Secondo Casadei, Forlì e la Romagna, una lunga storia d’amore”
Saffi a Forlì durante il concerto del Primo Maggio
“Vedrete il Maestro strappare una cambiale negli anni sessanta, come fecero tanti romagnoli abbandonando le ristrettezze di secoli, incontrerete i musicisti che crebbero con lui: Giovanni Fantini, Vittorio Borghesi, Giovanni Fenati, Denis Bazzocchi, Pino Flamigni, Ivano Nicolucci, e altri.
Scoprirete gli approcci alla orchestra di suo nipote Raoul Casadei, formidabile continuatore dell’opera dello zio e promotore, dagli anni ottanta in poi, di una brillante e coinvolgente immagine della Romagna.
Ecco perché vi suggerisco di visitare la mostra su Secondo Casadei che si aprirà a Forlì il 3 Settembre (e di partecipare alla grande Festa di “Cara Forlì”). C’era, tra Ottocento e Novecento, una Romagna attraversata da insuperabili divisioni economiche e sociali. Pochi avevano tanto, molti avevano nulla. Si viaggiava su carrozze distinte che correvano su binari destinati a non incontrarsi. Se nascevi contadino, e quasi tutti nascevano contadini, il solco del tuo destino era tracciato: vivevi e morivi nel podere del padrone, te ne allontanavi solo per fare il soldato. Nulla in comune avevi con i possidenti, se non la passione per il ballo.”