♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
Fondati nel 1986 da Fabio Vinciguerra, chitarrista ed autore, sono stati uno dei primi gruppi a livello nazionale che hanno proposto il garage-punk con liriche in italiano e voce femminile. Dopo diversi concerti locali ed una partecipazione ad un programma radiofonico della Rai-regionale sui gruppi emergenti più interessanti del periodo, questa prima formazione si scioglie nel 1988, alcuni brani di questo periodo si trovano come bonus tracks nel 1° CD uscito nel 1999.
La band viene riformata da Fabio Vinciguerra nella seconda metà degli anni ’90 e nel 1999 uscirà il 1° CD omonimo con brani che rispetto al garage-punk degli esordi unirà influenze psichedeliche in un contesto rock d’autore.
Al termine di un TIM tour presentato da Red Ronnie e Vanessa Incontrada, la band si scioglie nuovamente nel 2001.
Riformata nel 2012, la nuova formazione realizzerà un nuovo EP, stavolta soltanto digitale, che uscirà soltanto nel 2014.
Questa nuova release, dal titolo “Votate me”, è stata prodotta dalla neonata etichetta Downbeat & Pink house e distribuita da Believedigital.
I 5 brani contenuti spaziano dalle influenze garage-punk di “Governo di ladri”, al pop-psichedelico di “Votate me” (composizione inedita risalente al 1993, incisa precedentemente solo come demo). All’interno inclusa anche la cover di “Ognuno è libero” che Luigi Tenco incise nel 1966.
Alla fine del 2016, con l’entrata di due nuove vocalist, è uscito il nuovo CD, anche fisico, “La revolution bourgeoise”, che contiene 16 tracce più una nuova versione di 1986, incisa precedentemente come demo negli anni ’80 (la versione originale si trova come bonus track nel primo CD). Il sound di questo CD verte più su sonorità punk, soprattutto californiane di fine anni ’70, “colorate” da influenze garage/psichedeliche.
Nel 2017 è uscita una nuova versione rimasterizzata del CD.
Cosa significa per voi questa canzone? Quando l’avete composta? Che risultati avete già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Il brano fa parte del CD “La revolution bourgeoise” le cui tematiche vertono soprattutto sulle ingiustizie sociali. La prima stesura parziale di questo brano risale agli anni ’80. È stato uno dei primi che avevo composto, il titolo originale era “Nuova generazione”. Questa versione però era largamente incompleta e riguardava essenzialmente la strofa che è stata ripresa tale e quale. Le altre aggiunte le ho fatte quando ho ripreso il brano ed ho ritenuto che potesse fare la sua figura all’interno del CD. Il significato ovviamente è cambiato. Quando l’ho incisa ero ventenne e quindi il titolo era giustificato, nel riprenderlo ho cambiato anche il significato che ora verte sulle illusioni perdute della generazione attuale degli ultra quarantenni-cinquantenni, che si è trovata in mezzo a cambiamenti epocali, pagandone il prezzo. Tante illusioni, buttate, gettate via, “bruciate”, quindi, per qualcosa che si pensava potesse evolversi in meglio e non lo è stato. Vorrei che più persone possibili ascoltassero il nostro CD, anche per riflettere sulle nostre condizioni di oggi, ma mi sembra che si scelga sempre di più la strada più semplice di non pensarci su più di tanto, di tirare a campare.
Il nome l’ho scelto addirittura ai tempi del liceo, quando assistendo ad un’esibizione del gruppo Teatés sul futurismo, decisi che se mai avessi formato una band gli avrei dato quel nome, considerando che in quel periodo ancora non suonavo. All’inizio era con la K iniziale, ma poi, onde evitare una possibile confusione con una band new wave dell’epoca “Kriminal tango”, decisi di cambiare la K con la C del nome originale, tra l’altro più in linea con il punk-rock.
Nella nostra lunga esistenza fino ad ora no, nonostante si siano succeduti diversi stili.
Come scritto sopra, perché tratta argomenti di ingiustizia sociale, della quale ora, rispetto a prima, ne è vittima la piccola e media borghesia.
Ogni disco dei Criminal Party ha dei contenuti. Quelli del 21 secolo più di stampo sociale, quelli precedenti forse mettevano più in evidenza il disagio emotivo rispetto alla predominante cultura dell’epoca.
La pareidolia è vedere nelle forme astratte, anche nuvole, qualcosa che noi vogliamo vedere che ha un collegamento con i nostri vissuti emotivi.
Sinceramente ogni canzone ha avuto un suo “parto”, una sua storia ed è riconducibile a precisi vissuti emotivi.
Fare musica negli anni ’80 e ’90 è stato qualcosa di indescrivibile. Mancavano all’inizio le sale prove, i posti dove poter suonare, anche trovare dei musicisti che volessero fare musica alternativa era problematico. Però la gente ti seguiva, c’era la passione ed il desiderio di seguire le band alternative con quello che proponevano. Personalmente avere suonato negli anni ‘90 a Sonica, prima dei 99 Posse, e poi avere aperto a Palermo il concerto dei CSI è stata un’emozione indescrivibile. Quando abbiamo presentato il nostro primo CD nel 1999, dopo anni di fatica e duro lavoro, siamo riusciti a riempire l’Agricantus. Ricordo il locale pieno anche quando abbiamo suonato ai Candelai. Altri tempi. Ora se fai circa 30 persone in un concerto ti puoi ritenere fortunato.
Ritengo che se avessimo inciso qualcosa negli anni ’80 la storia sarebbe cambiata. Ma a quei tempi, le persone che suonavano con me non riuscivano a vedere il nuovo rock in una prospettiva futura. Teniamo presente che eravamo forse il primo gruppo, o uno dei primi, che facevano garage-punk con liriche in italiano, con una voce femminile a livello nazionale.
Negli anni ’90, l’avere perso del tempo, anche qui per tutti i cambiamenti di formazione, ci ha portati a fare uscire il CD solamente nel 1999. Abbiamo contattato diverse etichette, più di una era interessata, ma non riuscendo a rientrare dagli investimenti fatti precedentemente, questo ha portato a uno scivolamento dell’uscita. Nel 1998, il CD era già pronto. Inoltre, avevo proposto una versione in italiano di “La Flaca” di Jarabe de Palo, a quei tempi non ancora uscita in Italia, ma alcune case discografiche non ci hanno visto.
Criminal Party è una lunga storia di diverse occasioni mancate.
Ne avrei alcuni con artisti della vecchia guardia, ma tanto inutile parlarne perché sono irrealizzabili. Ad es. gli AC/DC potrebbero fare una buona versione di “Something wrong”.
Il rock, soprattutto quello old style, tipico del 20° secolo, ormai è in disuso, chi lo suona lo fa per passione e perché ancora crede in certe musicalità e ad un modo di fare musica, legato alla sostanza più che all’apparire. I Criminal Party, come altre band che ancora credono in questi valori, hanno bisogno di questo sostegno, perché è chiaro che ci si muove in un diverso contesto culturale e sociale rispetto a quando si era partiti.
Ritengo che ce ne siano diversi, considerando le ottime recensioni avute in giro per il globo con il nostro ultimo CD, per non parlare di tutti i passaggi radiofonici avuti in questi anni.
Ho nel cassetto materiale sufficiente per incidere almeno altri tre CD di ottimo livello, come l’ultimo che abbiamo fatto. Speriamo di riuscire presto a fare uscire un brano, composto già negli anni ’90, che ben si presta ad un connubio rock/hip-hop.
Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Criminal_Party
Pagina FB: https://www.facebook.com/criminalparty1
Spotify: https://open.spotify.com/playlist/2wvTG3JKchRq8P6sGl0Q5J
Su ebay si trovano in vendita i CD fisici, che includono delle bonus tracks non presenti nelle versioni digitali. Il 1° CD del 1999 non è mai uscito ufficialmente in digitale. Ancora qualche copia è disponibile. Invece, per quanto riguarda “La Revolution Bourgeoise”, rimangono alcune copie della versione del 2016 con un mastering con sonorità “old style”, che tra l’altro ha più bonus tracks.
Selezionando Criminal Party sul web si trovano diverse pagine di recensioni e interviste.
Ringrazio il MEI di averci dato la possibilità di inserire i nostri brani nelle playlist AIA Artists, oltre l’opportunità di potere fare questa intervista
Burned generation dei Criminal Party è presente in AIA Artists for Spotify Vol.5 https://open.spotify.