Mercoledì 3 agosto arrivano i Camaleonti a Monte Brullo di Faenza, con un omaggio a Tonino Crapezzi
Si aprono mercoledi 3 agosto alle 20 le Cene & Concerto al Club Monte Brullo insieme alla Casa della Musica di Faenza, ideato da Scambio con Giordano Sangiorgi patron del MEI che proseguiranno per i mercoledì d ia gosto e settembre.
Merc oledì 3 agosto arrivano gli storici Camaleonti che omaggeranno il lader Tonino Crapezzi recentemente scomparso proprio dopo un live dello storico complesso.
Le origini de I Camaleonti vanno ricercate al Santa Tecla di Milano, nella band di Memo Remigi e nella formazione Le Ombre di Augusto Righetti. È il chitarrista Riki Maiocchi che, sul finire del 1963, interpella dapprima il giovane tastierista Tonino Cripezzi e successivamente il chitarrista Gerry Manzoli, il batterista Paolo de Ceglie e il bassista Livio Macchia, proponendo loro di creare un nuovo gruppo musicale.
Il genere scelto è la musica beat, nata poco prima in Inghilterra e rapidamente diffusasi in Europa e negli USA. Coerentemente con l’intrapresa strada musicale, il nuovo gruppo prende il nome di Mods e, successivamente, di Beatnicks, specializzandosi nel confezionare ed eseguire cover in lingua italiana di brani celebri, frutto di un’abile ricerca nelle classifiche inglesi e americane.
Nel 1965, dopo aver definitivamente scelto la denominazione di Camaleonti, il gruppo si presenta al primo “Raduno Beat” milanese dove viene notato da Miki Del Prete, collaboratore e paroliere di Adriano Celentano, che offre ai Camaleonti un contratto con la l’etichetta Kansas, casa discografica che gravita intorno al Clan Celentano, fondata dallo stesso Del Prete e da Domenico Serengay. Il successo arriva quasi subito, cavalcando il fenomeno beat con Chiedi Chiedi e Sha la la la la (cover di La La La La La del gruppo messicano-statunitense The Blendells) che nel 1966 vende 40 000 copie, presto bissato dal successo di Portami tante rose, rifacimento della celebre canzone di epoca fascista, che arriva all’11º posto in hit parade.
Dopo la defezione di Riki Maiocchi, che si dedica alla carriera solista, l’anno d’oro è il 1968, in cui raggiunge la vetta delle classifiche di vendita con L’ora dell’amore (versione italiana di Homburg dei Procol Harum), uscito alla fine del 1967 e che ottiene la prima posizione il 16 dicembre. Questo brano diventa un inno dei giovani di allora e rimane al 1º posto della classifica dei dischi per 10 settimane vendendo 1 600 000 copie, successo bissato da Io per lei (cover di To Give di Frankie Valli), che arriva al 9º posto, e da Applausi, nuovo primo posto con 900 000 copie vendute, che rimane in classifica per dodici settimane, piazzandosi (e rimanendo) al primo posto per le tre settimane dal 29 novembre al 13 dicembre e ritornandoci per altre due dal 3 al 10 gennaio[1].
Con Mamma mia (scritta da Mogol e Lucio Battisti), con Viso d’angelo (scritta da Pace e Panzeri) e poi con Eternità, presentata al Festival di Sanremo (presentata in coppia con Ornella Vanoni, che nella versione della band milanese arriva fino al secondo posto in hit parade e resta in classifica per tredici settimane[2]), il complesso si affaccia agli anni settanta al massimo della sua popolarità: questi sono anche gli anni dei dischi d’oro, delle Maschere d’Argento e altre attestazioni varie.
La formazione ritorna ufficialmente un quintetto con l’ingresso di Dave Sumner, già facente parte dei Primitives di Mal e dei Cyan Three di Patty Pravo, anche perché in via ufficiosa aveva partecipato ad alcune incisioni degli anni precedenti, portando una ventata di “internazionalità” alla band.
Nel 1972 partecipa a Un disco per l’estate, ma viene esclusa dalle finali forse per un titolo fuori stagione (Tempo d’inverno), forse per una parte del testo (È tempo di mandarti all’inferno!). Partecipano al Festival di Sanremo con Come sei bella nel 1973 e nell’estate dello stesso anno vincono Un disco per l’estate con la canzone Perché ti amo, altro primo posto in classifica per settimane. Seguono nuovi successi a Canzonissima con Amicizia e amore, a Un disco per l’estate 1975 con Piccola Venere e due partecipazioni al Festival di Sanremo, con Cuore di vetro (1976) e Quell’attimo in più (1979) con la quale arrivano terzi.
Dave Sumner decide di lasciare il gruppo nel 1981, sostituito da Vincenzo Mancuso; presto anche Gerry decide di abbandonare i vecchi compagni e i Camaleonti continuano la loro strada in quattro; realizzano Cuore neroazzurro (1984) che diventa l’inno ufficiale dell’Inter. Nel 1985, Vincenzo Mancuso si separa dal gruppo, avendo intrapreso un’impegnativa collaborazione (come musicista e poi anche come produttore) con Francesco De Gregori, e permette l’ingresso al giovane (all’epoca ventisettenne) Valerio Veronese, valente e preparatissimo chitarrista, tutt’oggi in formazione. Nel 1990, i Camaleonti ritornano a essere in 5 con l’ingresso del tastierista Massimo Brunetti. Nel 1993 tornano al Festival di Sanremo cantando (insieme ai Dik Dik e Maurizio Vandelli) la canzone nostalgica Come passa il tempo che, anche se viene eliminata, riscuote un discreto successo.
Nel 2004 incidono 40 anni di musica e applausi e in concomitanza con questo disco viene a mancare lo storico batterista del gruppo Paolo de Ceglie. Nel 2006 pubblicano la raccolta Storia, una rivisitazione dei loro più grandi successi, acquistabile solo online o ai concerti del gruppo.
Nel 2009 i Camaleonti partecipano alla trasmissione di Raiuno I migliori anni condotta da Carlo Conti e intraprendono un tour invernale in Canada. Nel 2010 il gruppo ritorna ad esibirsi all’estero in occasione del tour che li vede protagonisti negli USA, e sempre nello stesso anno partecipano alla trasmissione di Raiuno Ciak… si canta!. Nonostante il passare del tempo il gruppo continua a fare musica, riproponendo i loro più grandi successi e nuovi brani.
Nel 2010 esce un CD che racchiude gran parte delle esecuzioni dal vivo del 2009; il tour estivo è tutto esaurito.
Il 25 settembre 2013 partecipano al concerto per festeggiare i cinquant’anni di carriera di Gian Pieretti, che si tiene all’Auditorium di Mortara (dove il cantautore risiede), un concerto a cui partecipano molti musicisti tra cui Viola Valentino, Ivan Cattaneo, Marco Bonino, Mario Tessuto, Paki Canzi, Donatello, Ricky Gianco ed Elisabetta Viviani, oltre allo stesso Pieretti[3].
Il 16 maggio 2014 ritirano a Genova, presso la Fiera Internazionale della Musica, il FIM Award Premio Italia alla Carriera assegnato da CAPAM, Commissione Artistica per la Promozione dell’Arte e della Musica. Per l’occasione il gruppo si esibisce di fronte ad un folto pubblico che li acclama. Il premio viene consegnato a loro da Verdiano Vera, patron della manifestazione.[4]
Il 10 maggio del 2015 viene pubblicato il loro nuovo disco celebrativo, 50 Anni di applausi, contenente ben cinque inediti. L’album è distribuito in allegato a TV Sorrisi e Canzoni. La band presenta il lavoro attraverso una serie di trasmissioni televisive.
Il 3 luglio 2022 muore improvvisamente, all’età di 76 anni, Antonio «Tonino» Cripezzi, tastierista e leader dei Camaleonti, trovato senza vita in un hotel di San Giovanni Teatino dopo che, la sera prima, il gruppo si era esibito in concerto al Parco di Villa de Riseis a Pescara.
Per info e prenotazioni: Per informazioni e prenotazioni: 338.8811963 e 349.4461825 Monte Brullo e Casa della Musica