- Raccontaci brevemente chi è Ninaì.
Sono una cantante pianista compositrice con all’attivo un primo Ep “Musica in testa” uscito per Maninalto! Record
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Feel it you have to”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?Parto dicendoti che il risultato o evoluzione più bella che c’è stata è che grazie a questo brano ho conosciuto uno dei due produttori artistici del mio nuovo album attualmente in lavorazione a Roma. Feel it you have to è in realtà la nuova veste di “Feel it” brano incluso nel mio primo Ep. Si tratta di un remix creato e composto da Madaski (Africa Unite).
Il brano originale lo scrissi di getto appena tornata dalle riprese del mio primo videoclip girato a Londra. Non era previsto, ma ero talmente piena di emozioni condivise e stimoli visivi che ne ho sentito la necessità. Alcuni mesi dopo l’uscita del disco, ho immaginato che sarebbe stato interessante far uscire un rmx ed ho subito pensato a Madaski che considero in Italia un pioniere della musica contemporanea. Sono cresciuta ascoltando molta musica elettronica e sono attratta dalle trasformazioni che possono avvenire tramite nuovi colori e prospettive di suono e lui era il nuovo sound che cercavo. Ha ricevuto la mia musica e ha scelto Feel it, da lì è nato uno scambio di visioni che ha portato a questa nuova forma. Spero che possa arrivare al cuore delle persone come un treno pulsante.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
La ragione credo che la detti sempre il cuore, se arriva un’emozione scaturisce l’incantesimo.
- Sei mai stata definita la copia di qualcuno?
Che io sappia no, alcuni critici nelle recensioni hanno trovato delle affinità del Sound generale, tipo ricordo con Bjork, Kate Bush, Sade.
Trovo sempre interessante scoprire questi parallelismi.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Sono come tante cartoline appese che guardo e mi riportano al viaggio che ho fatto quando le ho scritte. La sensazione più bella farle rivivere nel Live con nuove sfumature a seconda di come ti senti quel giorno, di dove sei in quel momento e dello scambio di energia che si crea con il pubblico. Le porto in una “valigia” sempre con me.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Sai che mentirei, no non conosco il termine.
Ora sono le cinque e c’è una luce bellissima il cielo è azzurro come il mare neanche una nuvola e la scia di un aereo, mi chiedo sempre dove starà volando…
- Quanto è versatile la tua voce?
Guarda la voce è uno strumento unico etereo e dentro di noi. È notevolmente influenzata dalla personalità di un artista, e da molteplici sfaccettature come cultura, background, lingua madre.
Vive in simbiosi con le emozioni e lo stato fisico.
Per me è stato un processo lungo e tortuoso conoscerla senza paura di ritrovarmi davanti ad uno specchio molto interiore del mio mondo. Ma quando è successo tutto è diventato naturale, la lascio danzare e cerco di essere semplicemente me stessa in contesti anche molto differenti tra loro.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
No sono tutte importanti allo stesso modo. Ognuna rispecchia un frammento di vita che ho voluto fermare.
- Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Aver capito cosa stavo cercando di comunicare e focalizzare il suono della mia voce.
- Qual’è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
In realtà non sento di averne, ho capito con il tempo che le situazioni a volte non devono succedere e non bisogna forzare nulla, senza saperlo se si procede con costanza e disciplina invece ci aspetta qualcosa di più grande di quello che immaginavamo.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Anche qui cerco di farmi scivolare molte cose, non mi piace perdere tempo dietro a momenti o incomprensioni che alla fine fanno già parte del passato.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Domanda super difficile, ci sono troppi artisti che vorrei conoscere e con cui collaborare. Dai ci provo: Robert del Naya, Marlon Roudette e Gentleman.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
La mia coniglia ariete “Cuba libre”. È incredibile sai lei è libera per casa e ogni volta che capisce che vado al piano, scrivo un testo o butto giù nuove idee arriva di corsa e rimane con me. Oltre ad ascoltare in anteprima tutti i mix e i brani registrati.
Molte volte quando sono in concerto, la immagino con me sotto il piano, proprio una magic rabbit.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Si, come ti dicevo prima un nuovo lavoro discografico, questa volta proprio un disco sempre di inediti e nuovi rmx.
In questo presente sto proprio lavorando agli arrangiamenti insieme ai due produttori artistici. Dopo la prima uscita con “Musica in testa” ho riflettuto molto e ho capito che avevo bisogno di nuove persone intorno a me che potessero creare un sound design uniforme. Difatti credimi sono giorni di fuoco, in senso positivo, tra ascolti confronti e…
Quest’estate inoltre, sarò impegnata in concerti e performance che stanno ripartendo bene, se tenete d’occhio i miei social potrete seguire il Flow.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Andrea prima di tutto grazie e buona musica anche a te.
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Trovare su Spotify e tutti i Digital stores la mia musica e su YouTube i videoclip dei relativi brani
Auguro una super estate a tutti, ma proprio super piena di Musica e Good vibes.