♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Tizio Bononcini.
Tizio Bononcini è uno che nonostante tutto continua a scrivere canzoni. Nonostante ci siano troppi che scrivono canzoni, spesso anche senza avere molto da dire. Io scrivo se ho qualcosa da dire, se ho l’urgenza di farlo.
Per il resto… canto, suono il pianoforte, l’ukulele, sono ex bassista. Amo il teatro e più in generale l’attitudine teatrale. Ho una moglie, una figlia.
Infine… sono anche ingegnere, ma sotto copertura.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Non parlate al conducente”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
“Non parlate al conducente” è una canzone ambientata sull’autobus 96. Il 96 era il bus che a Bologna prendevo per andare da casa alle scuole superiori. Il conducente sta lì e fa il suo lavoro, ma intanto guarda le persone che ogni giorno salgono sul suo autobus. Quando arriva al capolinea, a volta, scrive di loro. Mi hanno fatto notare che è quasi una canzone autobiografica: anche io studio le persone che incontro e a volte scrivo di loro nelle mie canzoni.
L’ho composta nel… forse nel 2013. Risultati… che live spacca! È un pezzo che fatto live ha una carica pazzesca. Lo sento mentre la faccio e lo vedo nella gente che ascolta. Mi diverto e la gente si diverte. Il videoclip è arrivato in finale all’Amarcort Festival di Rimini 2017.
Dove desidero possa arrivare? Come ogni canzone-figlio, desidero che possa realizzare i suoi sogni, che abbia tutti i mezzi e le possibilità per arrivare dove vuole.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Difficile da dirsi. Forse perché le mie canzoni di solito affrontano in modo ironico argomenti anche seri. Possono essere uno spunto per poi essere approfonditi. Ovviamente una canzone non ha la pretesa di trattare un argomento in modo esauriente e approfondito, sennò scrivevo trattati. Ma spero che suscitino un sorriso che sia stimolo per elucubrare un po’.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
A Sting. Un tempo, in un’altra vita. Stingheggiavo, cantando. Molto. E gli amici mi prendevano in giro! Poi mi sono disintossicato.
Da quando faccio il “cantautore” non mi hanno mai detto che fossi la copia di qualcuno. Ma similitudini sì. Mi hanno parlato di Baccini, Jannacci, Gaber, Conte… forse anche altri.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
“le canzoni so’ piezz’e core” non so parlare né scrivere il napoletano. Ma volevo dire che sono come figli.
- Mei for peace è stata la tua occasione per rispolverare la bellissima “Topi e ballerine”, che ricordo porti nel cuore della maratona per la pace organizzata dal MEI il 18 Marzo?
E’ un periodo molto complesso. Siamo passati dalla pandemia mondiale ad una guerra vicina (che, ricordiamolo, di guerre dimenticate, al mondo, ce ne sono a bizzeffe). Non so mai bene come approcciarmi a questi eventi. Emotivamente… razionalmente… Rifuggire la retorica… boh.
“Topi e Ballerine” parla di una battaglia fiabesca, quella dello schiaccianoci contro i topi. Devo dire che mia moglie mi ha dato l’idea di rispolverarla. E l’ho sentita subito perfetta, per trasmettere l’atmosfera di sospensione in cui viviamo.
Mi fa piacere tu dica che “Topi e ballerine” è bellissima. Non la suono mai live. Perché temo non ci sia mai l’attenzione sufficiente per un pezzo simile. Probabilmente sbaglio io.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Sì che lo so! E’ bellissimo! E’ quella tendenza a vedere immagini conosciute all’interno di forme astratte. Mi succede spesso: vedo facce, occhietti, nasi e bocche storte, nelle case, sui musi delle automobili… e ovunque.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
No, non ne ho uno preferito. Ho alcune canzoni preferite, sì. Ma ognuna ha qualcosa di caratteristico, una sua motivazione per esistere. Quelle che non avevano un quid per esistere, le ho abortite sul nascere. Si aprirebbe una questione etica sull’aborto delle canzoni. Ma forse esula dalla tua domanda.
- Qual è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
I due palchi più grossi che ho calcato sono stati quello de “queste piazze davanti al mare”, a Laigueglia nel 2013 (per il Tenco Ascolta), prima di Fausto Mesolella, e quello di Rosolina Mare per “voci per la libertà – una canzone per Amnesty” nel 2014, prima di Levante.
Ho da poco vinto il concorso “la musica nelle aie” di Castel Raniero e quello è un “palco tra le aie” stupendo, con un pubblico infinito; mi sono capitati anche deliziosi concertini intimi nel salotto di casa di qualcuno, che sono stati davvero emozionanti.
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Ah, non lo so… al momento non saprei dirlo. Forse quello di non vivere solo di musica. Ma non sono neanche certo sia un rimpianto. Sto ancora ragionandoci.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Non ho mica capito la domanda, sai? Tre nomi di duetti che idealmente vorrei fare?
Silvestri/Gazzè/Consoli/Brunori (uno a scelta)
Lorenzo Kruger (gliel’ho chiesto… forse un giorno)
Amanda Palmer (conosci? sono innamorato di lei. Un duetto sarebbe fantascienza. Però una volta Michele Monina in un articolo ci nominò entrambi a poche righe di distanza)
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Ne ho alcuni, che inspiegabilmente sembrano veramente appassionati alle mie canzoni. Mia figlia Agata ogni tanto mi dice che le piacciono le mie canzoni. Ma ha 5 anni, e a questa età i genitori sembrano sempre perfetti. Quindi mente, la mocciosa. Sicuramente mia moglie. Ma anche mia mamma (che non è cosa scontata, ve l’assicuro… non le piace mai una mazza).
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Penso che quando questa intervista sarà pubblicata avrò già fatto uscire qualche nuovo singolo. Vediamo se è vero! In questo momento è partito il “frullo” di foto, videoclip, annessi e connessi e ho un discreto stress mentale. Ma è un bellissimo stress! Quindi andatemi a cercare su Spotify e Youtube, che troverete roba nuova.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Il MEI è una grande famiglia. Un caro saluto a tutti voi, lettori del MEI, scrittori del MEI, passanti del MEI, avventori del MEI, tutti insomma.
Mi trovate su tutti i principali social e piattaforme di streaming. Basta cercare Tizio Bononcini.
Dovete ricordarvi “TIZIO”. Basta pensare a “tizio, caio e sempronio”. Ma tenete solo Tizio. Poi dovete ricordarvi “BONO… “, pensando a “Boh, No”… quindi: “tizio? Boh, no”
A quel punto il completamento automatico dovrebbe venire in vostro aiuto, con Tizio Bononcini. Assurdo, vero?
Ma per comodità vi lascio i link:
Spotify > https://open.spotify.com/artist/6CK8jdldPj5wHBW3rIyXcR
YT > https://www.youtube.com/tiziobononcini
FB > https://www.facebook.com/tiziobononcini @TIZIO BONONCINI
IG > @tiziobononcini_official
C’è anche il sito www.tiziobononcini.it