Proprio quel Silvio Capeccia dei Decibel che troppo sinteticamente riduciamo spesso alla sola figura di Enrico Ruggeri. E invece la storia di quei ragazzini che mettevano piede negli anni ’80, rivoluzionavano un po’ il concetto di estetica e di provocazione mediatica trasportando nella nostra cultura main stream il concetto di punk. E dopo la recente reunion della formazione, Silvio Capeccia pubblica un disco diviso in due album, due volumi, dentro cui ritroviamo la storia di quel suono punk all’italiana maniera ma rivisto e codificato per solo pianoforte. Si intitola “Silvio Capeccia plays Decibel”, lavoro davvero interessante su una rilettura – che oserei definire classica – di un immaginario che per certi versi risultava al tempo “extraterrestre”. E che belle emozioni per noi nostalgici di quel tempo dentro cui la musica riusciva davvero a fare innovazione e cultura… un sapore agrodolce va in scena da questo disco dentro cui lo storico punk dei Decibel assume forme di pianoforte, volute classiche e respiri altri… e dunque complimenti a Silvio Capeccia che ha saputo accostare due mondi esteticamente e apparentemente così distanti… e non penso che sia stato un lavoro tanto semplice e scontato, neanche per lui che a quei pezzi ha dato vita.
Finalmente il secondo volume di questo progetto in piano solo. Di la verità: ce l’avevi in mente sin dalla prima uscita oppure l’appetito è venuto mangiando?
Con “SC plays Decibel – Piano solo” avevo privilegiato brani come “Vivo da re”, “Contessa”, “L’ultima donna” ed altri, nati in specifico al pianoforte. Strada facendo però ho potuto verificare che altre canzoni di pura matrice rock trovavano una loro nuova dimensione grazie ad una rilettura pianistica più libera. Da qui l’esigenza di completare il progetto con un secondo album nel quale affrontare il repertorio Decibel in maniera più ampia.
Se ti chiedessi il vero scopo di questo lavoro? Cos’hai voluto raggiungere? E ci sei riuscito?
Ritengo che la passione ed il puro divertimento siano stati il motore di tutta l’opera. La passione di risuonare brani eseguiti per anni con le tastiere insieme ad altri musicisti, in una modalità però completamente differente. E poi queste canzoni, diversamente da tanto materiale che ha contraddistinto la musica punk, rivelano una varietà armonica e melodica che mi hanno consentito di portare i brani in dimensioni molto lontane dal punto di partenza. Credo e spero di esserci riuscito.
Che poi tra l’altro le cover dei due dischi hanno tutto quel che serve al lavoro per dirsi classico. Sembra che tu abbia proprio cercato una direzione di decisa distanza dal “punk”… vero?
Le copertine dei due album, unitamente a tutto il materiale fotografico, sono opera di Simona Giovara (essegi grafica). Il nostro obiettivo era proprio quello di affrancare il mondo Decibel dalla iconografia punk per portarlo in ambito classico, approfittando del fatto che qui l’esecutore è un pianista. La vostra domanda mi conferma il raggiungimento di questo obiettivo: confesso anche che per un tastierista di estrazione non classica, i cui riferimenti strumentali si chiamavano Ray Manzarek dei Doors o Dave Greenfield degli Stranglers, tutto ciò è davvero singolare …
Il solo piano: ha richiesto anche una nuova scrittura delle cose? Oppure ritroviamo tutto com’era? Arrangiamenti e dettagli del suono a parte, ovviamente…
La rivisitazione dei brani, soprattutto come detto in relazione a quelli di chiara matrice rock, ha richiesto una scrittura nuova nella quale sono rimasti gli accordi originali ed alcuni spunti melodici. Nelle versioni di “Piano solo” l’ascoltatore potrà comunque rivivere sempre la eco lontana della canzone conosciuta nei dischi dei Decibel.
Le grandi escluse dalla tracklist di questi due dischi… qualche rimpianto o un terzo disco in arrivo?
La rilettura del repertorio Decibel si ferma qui, con 28 versioni piano solo su circa 70 brani pubblicati: in queste 28 versioni ho toccato per intero tutta la produzione discografica della band, dagli album degli esordi fino ai recenti “Noblesse oblige” e “L’Anticristo” post reunion.
Sono molto soddisfatto del compimento di questo progetto; nel prossimo futuro spazio a nuove avventure musicali …