- Raccontaci brevemente chi è Daniele Faraotti.
Quindicenne classe 61, lievemente affetto da sindrome di Asperger – la fissa per la musica è totale
da sempre. Prima a più livelli, ora sempre più verso la sola scrittura delle canzoni – più tutto quello che può girare intorno alla scrittura di una canzone. Studioso e laureato di musica. Lauree in chitarra e in composizione. Riferisco per la cronaca, non sono essenziali.
Infanzia e adolescenza a Dobbiaco poi migrato in Emilia. Di nascita romagnolo e poi direi basta. La
La vita del musicista è una noia mortale da raccontare. La musica è il meglio ( Zappa ); la musica
davanti a tutte le cose ( mmmh an marcord …).
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Radiomagia”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Non significa nulla – la musica esprime se stessa – poi c’è il testo …in questo caso, dietro c’è un fatto di cronaca. L’ho composta molto velocemente – prima la musica e il giorno dopo il testo. Il video ha richiesto molto più tempo. Tutti quei disegni … ma come mi è venuto in mente…il video ha avuto una menzione speciale al Monthly di Belgrado. “ Il ballerino di quadriglia “ invezi uei…u l’ha vènt…
Non desidero niente – la musica è il mio Daimon. Se incontra, bene, altrimenti bene lo stesso.
Vabbè due soldi in più…oooh ma giusto per non fare dei mutui quando decido di pubblicare un album.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Mmmmh, quale ragione? Parliamo di musica? La musica la si ascolti…dovesse mai suscitare
qualche interesse…. interesse pronto a trasformarsi in meraviglia, beh allora la si compri anche…
Vuoi dire il pubblico? – beh speriamo che non si fermi ai like …..
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Un’ ipercopia, di centinaia di artisti e tutti insieme…credo per via di un ascolto molto superficiale….i nome più abusati? Battiato e Bowie. - Quanto ti definiresti istrione? Quanto è versatile la tua voce?
Mi pare che l’istrionismo mi sia estraneo, anche se talvolta le mie canzoni si organizzano in modo
istrionico….comunque, dietro cachet e palchi adeguati potrei anche trasformarmi in un istrione.
Quanto alla voce, ti rispondo come probabilmente ti avrebbe risposto Battisti. La mia è una non
voce….è la mia, punto. Mi capita di forzarla, di farla andare in territori dove forse non dovrebbe avventurarsi… il lato che si viene a creare mi affascina, mi interessa, …anche se la voce gnafà.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Per me sono tutto ma non contano niente. Mi salvano la vita – contano solo quelle da ultimare.
Dopo anni posso ri – ascoltare…qualcosa alla prova del tempo mi fa arrossire ma nella maggior parte dei casi rifarei.
- Ti va di raccontarci qualcosa sulla bellissima esperienza di Trans Europe Express condotta da Paolo Tocco per Mezzogiorno in Musica Indie?
Paolo è un amico ufficio stampa – potrei definirlo un fan ipercritico – talvolta troppo regoloso delle
regole di questo format formattato globalizzato che è il mercatino senza tempio della scena musicale italiana e non – ma in fondo è un ribelle anarchico pure lui – cmq poi in sto mercatino senza tempio si possono trovare anche cose intrise di meraviglie. Trans Europe, si! C’è un’atmosfera rilassata…ora non ricordo nel dettaglio…è passato un pò di tempo…mi pare un buon programma. Gli argomenti impazzano..trovano spazio nel TEE.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Si si…ora niente, il cielo è terso 🙂
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Io sono figlio…il prediletto è sempre la canzone nuova, quella da ultimare…quella che aspetta Il vestito più bello per svettare su tutte…ma non succede quasi mai.
- Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
L’esperienza più figa è la musica stessa. Quando sei lì, mentre interagisci col tuo strumento
dimentico di tutto e di tutti e tra le dita hai un capolavoro… beh dici niente ? Ti senti un capolavoro e appari sempre alla Madonna 🙂
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Mah, sai ..la società ti formatta dei percorsi…possono essere percorsi lunghi…lunghissimi…avrei
preferito cominciare a scrivere canzoni a quindici anni… ho seguito il precetto zappino pur senza conoscerlo: trovati un lavoro e fai la musica che vuoi – se succede qualcosa bene altrimenti ti sei divertito.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Joni Mitchell/Jaco Pastorius – Jimi Hendrix/Buddy Miles – Lennon/Mc Cartney – Tom Yorke/Flea. - Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Esce a Settembre Phara Pop vol 1 – album doppio !! Esce vinilico, cidioso e digitalo.
A Luglio un nuovo video – Come vincere la timidezza – lo giriamo tra qualche giorno.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Ciao lettori del MEI mi trovate un pò di par tot. Avleva di un quèlo a i faintèn : tanne miga da fi
sènza…uei Faraotti, al so mè clè di Furlè… ma uei…
…l’è brev neca lo..uei l’è vèc al so mè..al dis clà quindcèn..vala vala …di giù….