- Raccontaci brevemente chi è Sergio Moses.
Sergio Moses, sono un cantante da che ho memoria e sono un cantautore da sempre che ha vissuto musicalmente parlando una crescita personale aiutata da grandi esempi viventi e questa la considero una grande fortuna, perché grazie a questi grandi artisti ho avuto modo di imparare a vivere tutta la mia arte sia nella parte vocale che in quella musicale e compositiva
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Vive lì”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Non ho mai scritto qualcosa in proiezione di un risultato, ho semplicemente raccontato le cose che ho visto e vissuto, poi se questo ha poi portato messaggi o anche solo una piccola felicità nel cuore di qualcuno, allora diventa anche la mia felicità.
“Vive Lì” è una storia d’amore che ho vissuto come una visione che può essere interpretata come tra due persone, o come un padre ama un figlio
Non ricordo esattamente quando l’ho scritta, ma ricordo bene il perchè. - Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Non lo so esattamente, non ho una risposta logica.
Magari anche solo per curiosità, accrescere la propria cultura musicale con un personaggio Pop/Blues Romantico come mi piace pensare e vivere la mia vita.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Che io sappia no. - Nel 2000 con “Nuvole” ti sei aggiudicato la vittoria ad Area Sanremo. Cosa porti nel cuore di quell’esperienza?
Una grande emozione, considerando che quell’anno poteva essere il mio, diciamo addio alle “grandi speranze” ed in più con 13mila iscritti a quel concorso, posso solo aggiungere che senza alcun dubbio sia stata una delle esperienze e vicissitudini più importanti della mia vita.
- A Sanremo Giovani 2001 con “Maggie” sei stato l’artista più applaudito di quella edizione. Ricordo ancora l’apprezzamento sincero di Raffaella Carrà. Ti va di raccontarci qualche aneddoto di quella magica esperienza?
Ero emozionato, ma piuttosto tranquillo, avevo la consapevolezza e la sicurezza di aver tutto sotto controllo, dall’orchestra che era super, dall’audio nelle prove che era perfetto, dipendeva tutto da me e dalla mia voce.
È andata davvero oltre ogni aspettativa e la Carrà è stata come una mamma. La ricorderò sempre con tanto affetto.
- Nel 2003 Il musical I Dieci Comandamenti e il buon caro maestro Giancarlo Golzi, quanto hanno influito sulla tua carriera musicale?
Moltissimo, ha visto in me un potenziale che forse io ancora non avevo sfruttato e Lui, da buon visionario, ha fatto in modo che io potessi esplodere.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Sono senza dubbio la mia vita, quella vera, quella vissuta, quella vista, quella che vedo a modo mio. - Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Non sapevo e mi son documentato e purtroppo da dove scrivo posso solo immaginare cosa ci sia fuori, il mio studio è in un bunker, o perlomeno, io lo chiamo così.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Potrei dire di avere più figli, bravi onesti e sinceri. - Quando hai lavorato come corista a Domenica In, qual’è stata la collaborazione più bella che ti è rimasta impressa?
Moltissime, da Quincy Jones a Lenny Kravitz, ma moltissime altre.
- Qual è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Aver visto posti meravigliosi ed aver vissuto in posti meravigliosi, ad esempio in Giappone o nella Corea del sud. Esperienze indimenticabili. - Per la playlist MEI Rotte Indipendenti abbiamo scelto “Nebbia e polvere”, nel 2006 è stata anche una valida candidata a Sanremo Big ma ahimé venne scartata per dare spazio a Dove si va dei Nomadi, essendo anch’esso un brano che parla della guerra. Quanto ti ritorna attuale questa canzone?
Purtroppo, periodicamente certe canzoni con questa tematica tornano attuali e in ogni parola sempre più vere.
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Non ho rimpianti artistici, io sono andato oltre me e la mia ambizione primordiale.
- Recentemente con “The Greatest Showman” hai portato sul palco la tua passione per il Musical. Raccontaci qualcosa a riguardo.
Amo il film e le sue musiche e quando mi è stato proposto di interpretare il ruolo che è di Hugh Jackman come protagonista , semplicemente ho chiuso un cerchio perfetto.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Devo dire che sono stato davvero fortunato ad aver cantato con i più grandi performer della musica internazionale e al momento non ho nessuno in mente. - Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Ho i miei figli, la mia unica ragione di vita, lo so che sembra scontato, ma loro sono i miei fans ed io il loro.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Sono sempre in corsa e di corsa, quindi, credo di sì.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Vi saluto ringraziandovi e augurando che tutto vada per il meglio per ognuno
Io sono su ogni tipo di Social come Sergio Moses, se avete piacere, cercatemi, scrivetemi, vi risponderò senza la minima esitazione.
A presto