Niente sfarzi e niente trasgressioni e poi neanche verità o estetismi politicamente corretti. Si torna alle origini dentro un suono che va ascoltato, dentro liriche che hanno la misura del dettaglio e in un tempo lento, dove decantare ogni significato. ANCE, al secolo, Andrea Lovito, esce con un disco nuovo per la RadiciMusic Records di Firenze, ampiamente anticipato anche da prima della pandemia con il singolo “Anche se”:
https://www.youtube.com/watch?v=RYhOBgMmoAk
Oggi completa quel percorso con altri 9 inediti a confezionare questo lavoro che dice NO a SPOTIFY. Lui come tanti ormai prendono le distanze dal conformismo della musica tutta costipata in contenitori digitali e soprattuto gratuiti (o precocché tali). Ance torna alla musica da toccare soltanto con mano. Certamente possiamo scaricarla a pagamento anche in digitale, dal suo Bandcamp ad esempio… ma dobbiamo toccarla soprattutto grazie alla release in vinile che presto arriverà nei negozi. Si intitola “Ergonomia domestica”, nuovo lavoro dentro cui il cantautore si riappropria di una dimensione classica, di parole, di emozioni, di concetti. E non manca la grande critica sociale, anche politica in alcuna misura, non manca il romanticismo e un pizzico di follia estetica come dimostra il video della title track. ANCE è anche ospite del nostro Trans Europe Express (Ascolta qui – https://open.spotify.com/episode/1miSwngSpH9mpA2CgP9tdt?si=358b5b1a1d0d4f5d) e a seguire una bella intervista per approfondire gli angoli di un disco per niente scontato, per niente banale… sempre tanto spessore dove regna la semplicità.
https://www.youtube.com/watch?v=fDIPNAaPaI8
Il nuovo disco di ANCE sembra davvero un “Dannato blues”. Nel senso che ha dannatamente l’anima dentro ogni cosa, in ogni genere che tocca. E oggi penso che raramente si faccia musica così ispirate non trovi?
Infatti ho aspettato l’urgenza di scrivere senza impormelo, non a caso mi ci sono voluti quasi dieci anni, nei quali ho cambiato casa tre volte e sono diventato padre di due figli…
“L’ideale” penso sia davvero un momento sociale, forse il più sociale del disco. Pensavi di scrivere un disco di questo tipo? Avevi proprio l’intenzione di criticare la società presente?
Sì, con “L’ideale” volevo raccontare con disillusione la scomparsa dei valori sociali nella scuola, sanità, lavoro, politica, informazione… scomparsi nel pensiero di massa, massa influenzata da una piccola corrente di persone. Ho pubblicato canzoni più impegnate, se non propriamente arrabbiate (ascoltatevi “Dieci e lode”2002, “Colori”2008, “Musicopoli” e “Mi piacerebbe dire” 2011). Semplicemente non ho più l’energia e la sfrontatezza dei vent’anni, e non sono più responsabile solo di me stesso. Ma il mio pensiero è lì, ancora vivo e non vuol cedere al decadimento dell’uomo sotto ogni aspetto. Trovare la forza di scendere ancora in strada. Come cantava il buon Erriquez, resto nudo e manifesto.
Silvia Conti e Claudio Giovagnoli tra gli ospiti… a Firenze c’è una bella scena cantautoriale. Come la vivi? Come ti ci rapporti? Che società di cantautori esiste?
Vivo a Firenze dal 2013, sono nato e cresciuto a neanche 40km, ovvero Empoli. Ho trovato la scena della canzone d’autore fiorentina molto florida e attiva, attraverso l’ingresso ne La Nuova Pippolese (Orchestrina a plettro fiorentina dove suono la mandola) ho conosciuto gli esponenti più attivi della città. Giusto per fare qualche nome sparso di quelli che più o meno riconosco come tali: Silvia Conti, il Fano, Giorgia del Mese, Marco Cantini, Hugolini, Letizia Fuochi, Riccardo Mori coi Ragazzi scimmia, Sara Rados, Marcello Parrilli, Giulia Ventisette, Chiara White, i Train de Vie, Sandro.band e non mi vengono a mente altri… sono quelli con cui ho scambiato palchi, pensieri, parole e note in amicizia.
Dalla copertina al video. Molti direbbero che questo è un disco ironico, in bilico tra pop e teatro canzone. E invece…?
Forse è il disco meno ironico che abbia fatto, per lasciare più spazio all’aspetto romantico/malinconico che ho sempre tenuto a bada per timore di essere banale. Forse anche per una più spiccata disillusione. Ma tutti quegli ingredienti diversi ci devono essere sempre, sfuggire alle etichette è diventata la mia etichetta.
Niente spotify, altro messaggio forte per la musica di Ance. Perché? Domanda che ti avranno rivolto tutti…
Perché non credo sia giusto né meritocratico questo tipo di fruizione. Certo, gli ho concesso giusto i singoli e per non farmi un embargo da solo. Ma ho investito non poco in queste canzoni e concedergli subito l’intero album in formato “liquido” per pochi centesimi non farei altro che svilirlo, finendo in un calderone di playlist dove le tracce vengono sparse e tolte dall’idea centrale di un album con un filo conduttore. E’ un serio problema secondo me, si perde l’idea di concept. Ho fatto questo disco perché venga assaporato nella sua interezza, compresa la fisicità del prodotto, l’idea di una bella copertina fatta bene e lasciarsi avvolgere da grandi musicisti e dai testi nelle orecchie e sotto agli occhi per coglierli ancor più a pieno. Dovremmo tornare a questo. Lo streaming va bene per i tormentoni estivi e altre banalità a largo consumo. Meglio a questo punto il download digitale, è già più concreto il sostegno all’artista “piccolo”. Voglio un disco che mantenga il suo valore e che invecchi bene negli anni.
A chiudere, da poco in scena per la prima di questo disco. Com’è stato? Cos’hai riportato a casa e cosa riporterai in scena?
L’esperienza è stata fantastica. Suonare con i musicisti del disco Fabrizio Morganti, Lorenzo Forti e Gianfilippo Boni ti fa capire cosa vuol dire stare sul palco con dei veri validi professionisti, nonché di grande cuore. Giuseppe Scarpato, che non è potuto essere presente per il recupero di una data con Edoardo Bennato, lo ha sostituito il 23enne Gabriele Villecco, una bella promessa con nuove produzioni pop di un certo livello. Quest’ultimo mi accompagnerà anche per le serate successive, nelle quali ci saranno due musicisti della vecchia guardia ovvero ” I fatti quotidiani”: Michele Trentacosti alla batteria e Daniele Bianconi al basso. Con Giuseppe ci siamo ripromessi che verrà ospite per una serata in autunno-inverno.