Raccontaci brevemente chi è Emily Breva.
Emily Breva è una cantautrice che mette in musica il suo vissuto e le sue esperienze per dare voce e condividere con gli ascoltatori qualcosa di intimo e interiore che diventa così di tutti. Perché tutti possono ritrovarsi nelle parole di una canzone e in quello che trasmette così che quella sensazione, quell’emozione o idea non resterà mai sola.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Emily studiava”. Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
“Emily Studiava” è la title track del mio secondo e.p. uscito a maggio 2021, è una canzone che riassume il disco, un disco dove io mi sono messa a nudo in quello che sono e sono stata.
Racconta un po’ le mie varie tappe della vita e soprattutto spiega chi è Emily. Quella ragazzina vista male dai professori perché pensava solo alla musica e poco alla materie pratiche, poi cresce…e fa i conti con la realtà, con un affitto da pagare, una casa in condivisione e con il poco tempo che rimane rincorre la sua più grande passione sempre presente che è la musica.
Il significato che gli ho dato è una risposta alla società che tende spesso a giudicare una persona perché non è incanalata come “standard”, come quella ragazzina giudicata male dai professori perché voleva fare la cantante e non un lavoro normale. Credo che in Italia a livello scolastico la musica e le materie artistiche siano ancora valutate come materie poco importanti che non portano a nulla quando invece bisognerebbe valorizzare un ragazzo/a che ha questa esigenza espressiva.
Con “Emily studiava” ho voluto dire che nessuno si deve permettere di giudicare il futuro di nessuno!
L’ho scritta durante il lockdown quando avevo molto tempo a disposizione per riflettere su a che punto ero della mia vita artistica e personale e su cosa avevo ancora da dire… Ho portato questa canzone un po’ in giro in vari live e il feedback delle persone che l’hanno ascoltata è stato positivo quindi desidero che possa arrivare a più persone possibili che ascoltandola si ritrovino in quello che dico.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Perché do sempre dei significati reali alle mie canzoni e non fittizi solo per essere al passo con la moda e il mercato. - Sei mai stata definita la copia di qualcuno?
No per fortuna 😉
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Sono vita, io vivo e poi ad un certo punto mi devo fermare e comunicare qualcosa, e lo faccio con la musica, non riesco a tenermi dentro quello che ho in testa non so… fin dabambina sono stata così, amavo inventare storie e melodie. Ho sempre avuto questaesigenza e ringrazio di averla!
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
No sono sincera non so cos’è ☺ Vedo un cielo molto grigio e tanta pioggia che finalmente scende!
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Forse la prima canzone che veramente ho fatto uscire dal cassetto quella che mi ha permesso di liberarmi e affrontare la paura del giudizio degli altri. “Fragili” pubblicata nel 2016.
- Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Ogni esperienza musicale la ritengo figa perché tutte mi hanno dato qualcosa e tutte miaiutano a crescere sempre di più.
- Quanto è versatile la tua voce?
Abbastanza, un po’ come la mia musica, cerco di non fissarmi sempre sullo stesso arrangiamento nei miei brani ma ogni canzone sa quello che vuole trasmettere e ha un suo vestito ben definito quando scrivo. Nel mio primo e.p “Giungla” si sente molto questa mia caratteristica “poliedrica”.
- Qual’è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Dovevo fare un’audizione importante una volta ero già arrivata alla seconda fase ma eroappena uscita dall’ospedale e non sono potuta andare.
- Cosa ti ha fatto incazzare in assoluto a livello artistico in questi anni?
Il poco rispetto per chi fa musica propria a volte sia da parte dei locali che fanno musica dalvivo che ti chiedono se porti gente e sia da chi ti ritiene solo come musica di sottofondo alla birra, infatti sto cercando di evitare il più possibile queste realtà. - Come mai la scelta di cambiare nome sui digital stores negli ultimi anni? Perché da Emily sei passata a Emily Breva?
Perché Emily era troppo generico e mi rendevo conto che era difficile trovarmi, quindi mi sono data un cognome. Breva è uno dei venti che soffiano sulle rive del lago di Como, luogo in cui sono cresciuta.
- Se potessi tornare indietro … cosa non rifaresti?
Non avrei aspettato così tanto per far uscire la mia musica, come ho detto prima per anni ho tenuto le mie canzoni in un cassetto per paura del giudizio degli altri.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Pino Daniele, Erykah Badu, Nicolò Fabi.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Mia mamma!
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Per i prossimi live seguitemi sui miei canali e per i progetti ne ho sempre tanti in testa che speroriuscirò a realizzare.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
La vita è un gioco a scacchi con il vento che sposta e pedine davanti a te e ogni tua mossa decide chi sarai in questa solo gara che affronterai…
Se digitate Emily Breva sui social, spotify, youtube ect…mi trovate e io spero di vedervi! Ciao a tutti!!!!