Quella sulla legge delega di riforma dello spettacolo “è una bella storia parlamentare e dei rapporti tra Parlamento e governo che dimostra come si può lavorare proficuamente fino all’ultimo giorno di legislatura. E’ stato un percorso partecipativo con proposte parlamentari, un’indagine conoscitiva fatta alla Camera, coinvolgendo tutte le categorie del settore”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo nell’Aula del Senato che sta esaminando il disegno di legge delega sullo spettacolo.
Franceschini ha elencato le principali misure contenute nel testo: l’indennità di discontinuità, l’equo compensi per i lavoratori autonomi, il riconoscimento dei Live club e della figura degli agenti dello spettacolo, l’aumento della retribuzione giornaliera, i nuovi criteri per il Fus. Quindi ha sottolineato: “La crisi pandemica ha funzionato da ‘motore’ per arrivare a questo risultato. Abbiamo capito con le misure di ristoro quanto fosse precario il lavoro dello spettacolo, è emersa la marea di persone che aspettavano da decenni questi riconoscimenti”. Il provvedimento, ha concluso il titolare del MiC, “è necessario ora che arrivi al termine, dobbiamo correre per l’approvazione alla Camera e per i decreti attuativi. Dobbiamo correre e correremo”.