C’è il pattern digitale che però lascia anche molto spazio alla ritualità, al sacro e al profano. C’è il movimento umano ma anche quello della macchina, ci sono i ritmi tribali ma anche quelli urbani di metropoli industriali. Ci sono le macchine e poi gli uomini. Dietro la maschera di Half Man si cela il suono di questo disco interessante dal titolo, didascalico appunto, “Double Mirror”. La nuova scena italiana è sempre più densa di proposte che cercano l’altrove…
Nuovo disco, nuovo viaggio dentro un “metà uomo” che forse cerca l’altra metà o forse non serve trovarla… serve convivere con ciò che già esiste?
Serve nella misura in cui riesci ad apprezzarlo; altrimenti concentrarsi su un presente che fa stare male è controproducente secondo me,
meglio coltivare una visione per il futuro che infondi speranza e ottimismo, distogliendo l’attenzione da ciò che già esiste.
Il suono di HLFMN: parliamone… come l’hai trovato, come l’hai cercato e in che modo sposa il concetto di “metà”?
Il suono che sto sviluppando si è creato quasi da solo, poiché unisce tutte le varie influenze che ho assorbito nell’arco di una vita: c’è la musica dance più tamarra, l’elettronica concettuale più sofisticata, la musica tradizionale antica dell’estremo Oriente
e una vena mistico/spirituale che mi contraddistingue fin da bambino.
Parliamo anche di produzione… com’è stato realizzato “Double Mirror”?
L’ho realizzato interamente nel mio studio, campionando e registrando vari strumenti;
come mio solito mi sono occupato di tutto, compresi mix, mastering, copertina e progetto grafico.
Nella vita comune tutti indossiamo maschere… la tua porta un messaggio assai più intenso e spirituale. Du che metà senti di avere indosso?
Entrambe. Tutti, chi più chi meno, oscillano tra i due regni interiore ed esteriore;
quando sei nel mondo ad occuparti delle tue cose interagendo con gli altri sei nella metà colorata della maschera, mentre quando ti siedi nella tua stanza, chiudi gli occhi e fermi ogni processo mentale per entrare nel vuoto fertile, sei nella parte scura (quindi ignota) della maschera.
E senza maschere chi è HLFMN?
Sono sempre HLFMN, anche mentre lavo i piatti;
la mia visione non è prettamente artistica, ma abbraccia l’esperienza umana nella sua interezza cercando di estrapolarne sacralità e bellezza.
Si torna a suonare dal vivo?
Si stanno muovendo delle situazioni, ma preferirei non parlarne prima che si concretizzino…
incrociamo le dita e speriamo in una bella estate movimentata.