I Malamore sono una band salentina che, dopo i primi tre singoli del 2022, ci ha abituato ad una sonorità e melodia del tutto particolare, quasi sospesa nel tempo. I Malamore sono Osvaldo Greco, Matteo Spano, e Giacomo Spedicato e il loro ultimo Lp “Il tempo per noi” è un lavoro originale, nuovo ma con qualche eco e sguardo verso il passato.
Li abbiamo incontrati per sapere qualcosa di più sul loro lavoro.
Ciao ragazzi, vorremmo, per prima cosa chiedervi qualcosa su questo ultimo lavoro, sul suo significato per voi. Come vi sentite ora che il vostro lavoro è fuori, su tutte le piattaforme?
E’ una strana sensazione. Finalmente libero e pronto per essere ascoltato, criticato, cantato o anche ignorato totalmente, perché no? Siamo come la madre che ha cresciuto un figlio e finalmente lo vede uscire di casa per la prima volta. C’è un po’ di preoccupazione ma nello stesso tempo un’emozione forte, perché qualcosa che è stato frutto delle nostre mani sta mettendo gli occhi sul mondo.
Qual è quella canzone di questo album che non vedete l’ora di suonare questa estate e perché?
Non c’è una canzone in particolare, anche perché non vorremmo farne incazzare qualcuna. Scherzi a parte, “Domani Non Si Lavora” crediamo sia un bell’inno da cantare per l’estate.
Nei video relativi ai primi tre singoli, “Malavita, “Piano Martini” e “Un nuovo giorno” ci sono tanti riferimenti retrò, alcuni anche rivisitati, ad esempio nell’abbigliamento, nelle calzature. Chi ha pensato a questa commistione di stili e come vi siete attrezzati per procurarvi tutto?
E’ stata una nostra scelta. Per quanto riguarda l’outfit c’è stata una ricerca non del tutto indifferente. Alcuni indumenti sono stati acquistati, altri ero già in nostro possesso, invece, non nascondiamo il fatto che qualche nostra amica ha dovuto aprire le porte del proprio armadio di casa.
In “Piano Martini” c’è una strofa “Che meraviglia questo posto nel mondo, E un temporale di emozioni che non ho mai visto” che ha un carattere fortemente poetico. Chi di voi l’ha scritta? C’è un qualcosa in particolare a cui vi siete ispirati per scriverla?
Come tutti gli altri testi, è stata scritta da Osvaldo. Per questo brano, l’ispirazione è arrivata con la lettura del libro “Norwegian Blues”. E’ stato un insieme di considerazioni fatte sul romanzo e il periodo in cui ci siamo trovati a vivere.
Guardando i vostri canali social si vede che vi divertite molto in ogni occasione, in ogni momento trascorso assieme. Vi piace di più stare in studio di registrazione oppure preferite girare i video?
Stare in studio è molto stimolante e ti permette di crescere a livello artistico, ma alla fine preferiamo non prenderci tanto sul serio.